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Colori delle regioni dal 16 aprile: quali zone vanno verso la zona rossa o arancione

colori regioni 16 aprile

Cambiano i colori delle regioni con il monitoraggio di venerdì 16 aprile. L'Italia si tinge quasi tutta di arancione: solo due regioni rimangono rosse. Una a rischio.

I nuovi colori delle regioni che prenderanno avvio da venerdì 16 aprile ci dicono che la maggior parte dell’Italia sarà inserità nella zona arancione. Secondo il monitoraggio settimanale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, anche alcune delle quattro regioni rimaste fino a ora in zona rossa, torneranno alle regole meno restrittive.

Come cambiano i colori delle regioni dal 16 aprile

Il nostro Paese si appresta a dipingersi quasi tutto di arancione. Da venerdì 16 aprile rimarranno solo due le regioni inserite nella zona rossa, quella in cui si inseriscono regole e restrizioni più accentuate e dove sono limitati gli spostamenti, anche all’interno del proprio comune. Ancora a forte rischio la Sicilia in bilico tra arancione e rosso.

Fino a fine mese, come stabilito dal decreto Draghi, nessuna regione tornerà in zona gialla. Non mancheranno le mini zone rosse all’interno di regioni arancioni, nelle aree comunali o provinciali dove si registra un innalzamento dei contagi da Covid-19.

Con l’ultimo monitoraggio da parte dell’ISS della scorsa settimana, erano rimaste quattro le regioni in zona rossa: Campania, Puglia, Sardegna e Valle D’Aosta. Con la decisione di venedì 16 è molto probabile che almeno due di queste regioni riescano a tonare nella zona arancione dopo aver fatto rientrare il proprio dato Rt.

Campania e Puglia verso la zona arancione?

La regione Campania si ritrova in zona rossa da circa un mese. A chiedere il ritorno nell’area a rischio meno elevato è il governatore, Vincenzo De Luca, che è fiducioso sul nuovo monitoraggio.

“Sono passati in arancione regioni come la Lombardia – ha commentato De Luca durante una visita a Benevento –, che ha più del doppio dei ricoveri in terapia intensiva con 1,3 milioni di abitanti in meno della Campania, il Veneto 900mila abitanti in meno e il doppio delle terapie intensive. Noi siamo rossi, ma non abbiamo una valanga di positivi negli ospedali e nelle terapie intensive, non è una situazione di pericolosità estrema”.

Per quel che riguarda la Puglia, invece, la situazione è nettamente più complessa. Anche per la regione governata da Emiliano potrebbe scattare la zona arancione, ma la situazione ricoveri è ancora molto preoccupante. L’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, si è detto preoccupato, soprattutto per i nuovi 22 ingressi in terapia intensive nelle ultime 24 ore. L’Rt è comunque vicino alla soglia dell’1, quindi è molto probabile che anche la Puglia possa sperare in un allentamento nelle restrizioni.

Niente di fatto, invece, per Sardegna e Valle D’Aosta che pare rimarranno le uniche due regioni inserite in zona rossa con le massime limitazioni negli spostamenti. Ancora a forte rischio la Sicilia.