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Come curare la parodontite o piorrea

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Un bel sorriso è un biglietto da visita importante, quindi è necessario curare la salute dei denti e delle gengive, per evitare spiacevoli conseguenze come la parodontite o piorrea. Questa malattia colpisce sei italiani su dieci, e nel 10% dei casi si presenta in forma aggressiva, spesso già in g...

Un bel sorriso è un biglietto da visita importante, quindi è necessario curare la salute dei denti e delle gengive, per evitare spiacevoli conseguenze come la parodontite o piorrea. Questa malattia colpisce sei italiani su dieci, e nel 10% dei casi si presenta in forma aggressiva, spesso già in giovane età e con una rapida progressione del danno. Nonostante ciò, è sicuramente poco conosciuta e sottostimata. E’ inoltre ampiamente diffusa la convinzione che dalla piorrea non si possa guarire, ma che sia possibile solo rallentare la sua evoluzione. La realtà, invece, è ben diversa: oggi, dopo anni di ricerca scientifica e studi clinici, prevenire e curare definitivamente la malattia con risultati più che soddisfacenti è possibile. Vediamo come.

La parodontite è causata da un’infezione che colpisce il parodonto, l’insieme delle strutture preposte a sostegno dei denti. Nel dettaglio, sono quattro i tessuti che costituiscono l’apparato parodontale: 1) la gengiva; 2) l’osso alveolare; 3) il legamento parodontale; 4) il cemento radicolare. Diverse cause contribuiscono alla malattia, anche se i batteri sono l’agente scatenante primario.

I fattori di rischio che aumentano le probabilità di soffrire di piorrea sono: il fumo, la predisposizione genetica, gli squilibri ormonali, i farmaci, lo stress.

Sostanzialmente gli interventi disponibili sono tre: 1) trattamento antibiotico, a base di medicinali specifici; 2) igiene dentale professionale per rimuovere placca e tartaro sopragengivali; 3) lembo parodontale: è un intervento chirurgico volto all’eliminazione del tartaro sub gengivale.

Da qualche tempo, grazie all’uso di nuove tecnologie biomolecolari, l’approccio alla parodontite sta cambiando: si cerca di intervenire il più precocemente possibile, in alcuni casi ancora prima che la malattia si manifesti, attuando una prevenzione di tipo primario.

Il test genetico, eseguito con un tampone analizzato poi in laboratorio, valuta la componente ereditaria, permettendo di chiarire il rischio individuale di ammalarsi di parodontite. Questo test andrebbe effettuato in giovane età.

Il test microbiologico si esegue quando i segni dell’infiammazione sono evidenti: serve a stabilire quali e quanti batteri e virus sono presenti e, soprattutto, a conoscere il livello di batteri massimo tollerato in forma individuale da ogni bocca. Il prelievo dei campioni viene eseguito in maniera totalmente indolore, il test andrebbe ripetuto una volta all’anno, per verificare che tutto sia sotto controllo.

La terapia fotodinamica con il laser riesce a raggiungere i batteri nelle zone profonde dove sono annidati. La tecnica non chirurgica e non invasiva, comporta una serie di vantaggi.