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Come dire di no a tuo figlio

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Qualche volta è necessario dire di no ai propri figli, magari per il loro bene, per educarli o perché non ci è possibile accontentarli, ma quant'è difficile poi avere a che fare con i loro volti arrabbiati, delusi o tristi. Come fare? ecco qualche consiglio per rifiutare qualcosa ai propri ragaz...

Qualche volta è necessario dire di no ai propri figli, magari per il loro bene, per educarli o perché non ci è possibile accontentarli, ma quant’è difficile poi avere a che fare con i loro volti arrabbiati, delusi o tristi. Come fare? ecco qualche consiglio per rifiutare qualcosa ai propri ragazzi con tatto e delicatezza, senza sentirsi in colpa.

1)Regola l’uso della parola “no” nel corso del tempo. Nel primo anno di vita, la parola “no” è solitamente riservata per avvertire il bambino di pericoli che incontra, come ad esempio una stufa calda. I bambini in età prescolare potrebbero invece sentirsi dire di “no” per quanto riguarda le loro interazioni sociali negative. I bambini più grandi e gli adolescenti sentono il “no” in risposta alle loro richieste materiali. Tempera il tuo uso della parola “no”, per far si che quando la pronunci, tuo figlio sappia già che c’è una ragione valida per la quale gli stai rifiutando qualcosa, e capisca che la decisione è irremovibile. Non dire però sempre di no a tutto ciò che ti chiede, impara ad essere anche flessibile qualche volta.

2) Distingui tra le richieste ragionevoli e quelle irragionevoli. Tu e il tuo partner dovreste decidere insieme quali richieste possono essere accontentate. Se il bambino di 5 anni anela a saltare nelle pozzanghere ogni giorno, forse una volta potrebbe essere accontentato a patto che dopo si faccia fare un lungo bagno e che si tolga le scarpe prima di entrare in casa, ad esempio. Se vostro figlio adolescente desidera andare ad una festa, forse potreste accontentarlo, a patto che acconsenta a farsi accompagnare e venire a riprendere da voi, e che non faccia tardi etc.

3) Usa la parola “no” in modo coerente per ottenere il massimo impatto. Se la vostra figlia adolescente vorrebbe estendere il suo coprifuoco e vi assilla con bronci, pianti, richieste e insistenza, fino a farti cedere, imparerà che “no” in realtà non vuol dire proprio “no”. Resta fermo sulle tue decisioni, la coerenza è importante in tutti i livelli di età.
4) Sostituisci una scelta se senti che tutto ciò che dici al tuo bambino è “no”. Se tuo figlio chiede di guardare un film che non è adatto alla sua età, invece di dire: “No!” potresti rispondergli: “Ok, questo fil non è adatto a te, lo guarderai quando sarai più grande, ma se vuoi andare al cinema, puoi scegliere tra, X, Y e Z.”

5) Rafforza i tuoi valori dicendo “no” con un atteggiamento calmo. Se, infatti, ti alteri (cosa che un genitore fà molto spesso) rischi di creare dell’attrito tra te e tuo figlio. Dì di “no” una sola volta, con forza e con convinzione e la cosa diventerà sempre più efficace nel tempo.
6) Ricordati di ascoltare il tuo bambino e di validare i suoi sentimenti. Anche se noi come genitori non siamo obbligati a spiegare ogni rifiuto ai nostri figli, a volte abbiamo bisogno di aprire le linee di comunicazione con l’ascolto, includendo il bambino della discussione, anche quando sappiamo che la risposta sarà sempre “No!” A vole è necessario argomentare il proprio rifiuto per far capire al bambino che non siamo cattivi, ma che quella cosa non si può fare per questo, quello o quell’altro motivo.