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Come diventare ostetrica

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La professione di ostetrica è regolamentata dal Decreto Ministeriale 14 settembre 1994 n. 740 nel quale si chiariscono le attività svolte da questa figura professionale. L’ostetrica è una figura professionale che si occupa delle donne in gravidanza, in tutte le fasi della gestazione, compres...

La professione di ostetrica è regolamentata dal Decreto Ministeriale 14 settembre 1994 n. 740 nel quale si chiariscono le attività svolte da questa figura professionale.

L’ostetrica è una figura professionale che si occupa delle donne in gravidanza, in tutte le fasi della gestazione, compreso il periodo successivo alla nascita del bimbo.

Il compito dell’ostetrica è quello di assistere e consigliare la donna per tutta la durata della gravidanza, fino al momento del parto e per tutto il puerperio. L’ostetrica deve seguire e portare al termine i parti naturali e occuparsi della cura del neonato.

L’ostetrica svolge la sua attività in strutture sanitarie pubbliche o private. La professione può essere svolta anche presso il domicilio delle future mamme.

Accesso alla professione

La legge ha stabilito che per accedere alla suddetta professione è necessario conseguire la laurea di primo livello in Ostetricia. Il corso ha durata triennale e per accedervi bisogna essere in possesso di diploma di scuola superiore di secondo grado e superare un test di ammissione.

Soltanto dopo aver superato il test di ingresso sarà possibile accedere agli esami universitari. La facoltà è a numero chiuso poiché trattasi di un lavoro molto ambito. Per lo più in Italia sono le donne a voler intraprendere questa professione.

Dopo il conseguimento della laurea triennale si può conseguire quella specialistica di ulteriori due anni per ottenere una formazione di livello avanzato. E’ previsto inoltre l’obbligo di partecipazione a corsi di aggiornamento e qualificazione.

La laurea ha funzione abilitante all’esercizio della professione per la quale si richiede l’iscrizione nell’apposito albo professionale.

La mancata iscrizione vieta lo svolgimento della professione. Per non incorrere nel reato di esercizio abusivo della professione ai sensi dell’art. 348 del codice penale è necessaria la suddetta iscrizione.

Durante il corso di laurea è previsto un tirocinio pratico che consente allo studente di applicare le conoscenze teoriche acquisite. Il tirocinio, forse la parte più interessante, prevede la partecipazione dello studente al parto presso le strutture sanitarie autorizzate.

Oltre che in strutture sanitarie pubbliche o private la professione può essere svolta in istituti e fondazioni, nei consultori familiari presso le università, in ambulatori pubblici o privati, nelle associazioni. L’attività può essere effettua in qualità di dipendente o di libero professionista.

Per lo svolgimento di questo lavoro la componente umana è fondamentale. E’ necessario infondere sicurezza tranquillità e disporre di molta pazienza. Inoltre è necessario essere disponibili anche allo svolgimento di turni di lavoro particolarmente pesanti.