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Come è nato lo "zero" in matematica?

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Se già gli Egiziani utilizzavano un sistema numerico e di calcolo molto avanzato partendo però dal numero 1, furono solo gli Indiani nel VII secolo d.c., in modo particolare il matematico Brahmagupta, ad introdurre l’attuale concetto di zero indicandolo con il termine “sunya”. Gli arabi cont...

Se già gli Egiziani utilizzavano un sistema numerico e di calcolo molto avanzato partendo però dal numero 1, furono solo gli Indiani nel VII secolo d.c., in modo particolare il matematico Brahmagupta, ad introdurre l’attuale concetto di zero indicandolo con il termine “sunya”. Gli arabi contribuirono alla sua diffusione in Europa traducendolo con la parola “sifr”, termine con cui si definiva appunto il vuoto, poi tradotto in latino (per assonanza) con “zephirum”, figura della mitologia greca, personificazione del vento di ponente, come ad indicare il carattere evanescente di questo numero rappresentante il vuoto. In seguito fu Leonardo Fibonacci, nel suo Liber abbaci del 1202, a consacrare questa traduzione da cui si ebbe il veneziano zevero ed infine l’italiano zero.