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Come il Covid ha cambiato il modo di fare la spesa degli italiani

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Milano, 1 giu. (askanews) - L'abbiamo vissuto un po' tutti nell ultimo anno: la pandemia ci ha costretti a cambiare abitudini e modi di fare la spesa. All'inizio, con il primo lockdown, ci fu la corsa all accaparramento irrazionale e incontrollabile. Poi sono arrivati gli ingressi contingentati e ...

Milano, 1 giu. (askanews) – L’abbiamo vissuto un po’ tutti nell ultimo anno: la pandemia ci ha costretti a cambiare abitudini e modi di fare la spesa. All’inizio, con il primo lockdown, ci fu la corsa all accaparramento irrazionale e incontrollabile. Poi sono arrivati gli ingressi contingentati e le ore di coda per entrare nei supermercati, le limitazioni alla circolazione sul territorio e i centri commerciali chiusi nel fine settimana. Contemporaneamente quel lavoro da remoto, unito alla chiusura di bar e ristoranti, che ci ha fatto riscoprire il cibo preparato in casa, non sempre per passione più spesso per necessità. A raccontarci come sono cambiate le nostre abitudini di acquisto durante l’emergenza da Covid 19 è Marco Colombo, operations e product management director di IRI, che per GS1 Italy ha tenuto un webinar proprio su questi temi:

“Tra i principali impatti che IRi ha osservato leggendo i dati giornalieri provenienti da ipermercati e supermercati ci sono uno spostamento graduale della spesa dal fine settimana, che pesava oltre il 34% nel corso del 2019 ed era sempre più aumentato con l’aumento della spesa della domenica, a valori inferiori al 30% nel corso del 2020”.

Nel 2020 gli italiani riscoprono la spesa nei giorni centrali della settimana – in particolare il giovedì e il venerdì – dopo anni in cui la domenica continuava a essere il giorno di elezione per la spesa settimanale. Ma non c è solo questo cambiamento. I limiti imposti alla mobilità e la chiusura dei centri commerciali nel weekend hanno ridefinito anche i ruoli tra i canali, accelerando un trend già in essere prima dell emergenza sanitaria. “Questo ha fatto sì che l’ipermercato vedesse calare significativamente le proprie vendite a beneficio di punti vendita più di prossimità e di vicinato con una riqualificazione dei supermercati e dei canali specializzati, discount piuttosto che negozi per la cura della casa e della persona”, ha spiegato Colombo.

E il 2021 come è iniziato? Si confermano le stesse tendenze o c è già un ritorno al passato? “Il consumatore si è impossessato del sabato come giorno di elezione in cui fare la spesa – ha osservato – per cui l’incidenza del sabato sulla spesa della settimana è tornata molto più alta rispetto al 2020, non ancora ai livelli del 2019 mentre si è confermata la situazione della domenica come giorno in cui il consumatore non fa la spesa”.

A livello di categorie prodotti e reparti, lo spostamento dei consumi dal fuori casa alle quattro mura domestiche è sicuramente all origine della crescita generalizzata del largo consumo, ma ci sono stato prodotti investiti da un vero e proprio boom:

“Quello che possiamo segnalare è che c’è stato un incremento molto forte di tutti quelli che sono i prodotti alimentari di base che sono farine, pasta, zucchero, tutto quello che serve per preparare i pasti in casa. Una forte crescita dei surgelati, una forte crescita di prodotti per l’alimentazione quotidiana”.

Quello che resta da capire è quale di questi cambiamenti rimarrà strutturalmente nella nuova normalità post-covid 19: “I giorni infrasettimanali manterranno una certa importanza in termini di peso sulle vendite settimanali. Dall’altra parte la crescita del fatturato dei negozi di prossimità fa parte di un trend di lungo periodo di attenzione al servizio e al local, che difficilmente verrà meno anzi è stata accentuata dalla situazione della pandemia e così continuerà ad essere”.