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Come sostituire il latte materno

Come sostituire il latte materno

Un momento delicato della crescita del bimbo è lo svezzamento. Sostituire il latte materno non è sempre facile e indolore. Consigli pratici Il latte materno è in assoluto anche l'alimento migliore per il neonato. Capirlo significa anche capire la difficoltà di sostituire quel latte materno con ...

Un momento delicato della crescita del bimbo è lo svezzamento. Sostituire il latte materno non è sempre facile e indolore. Consigli pratici

Il latte materno è in assoluto anche l’alimento migliore per il neonato. Capirlo significa anche capire la difficoltà di sostituire quel latte materno con altri alimenti nella fase di svezzamento.

Nella fase di allattamento tre sono gli stadi del latte materno.

  1. Dal primo giorno dopo il parto fino al 5°-6° giorno. E’ la fase in cui il latte materno è detto anche colostro: è un latte molto ricco di proteine e sali minerali. Ciò consente al bimbo appena uscito dal ventre materno di recuperare e reintegrare con il latte le molte energie perse uscendo dall’utero.
  2. Dopo 5-6 giorni dal parto. Il latte materno diventa un latte di transizione. Aumenta la percentuale di zuccheri e lipidi e si riduce quella di proteine e sali minerali.
  3. 15 giorni dopo il parto. Il latte ha una composizione che si mantiene costante fino allo svezzamento. E’ un latte ricco di lipidi e glucidi e una minore concentrazione di proteine e sali minerali.

Cosa si intende per svezzamento e quando avviene

Lo svezzamento è il passaggio graduale che porta il bambino dall’assunzione del solo latte materno alla fase progressiva in cui si nutre di alimenti solidi e liquidi. E’ una fase molto importante nel processo di indipendenza del bimbo dalla madre, ma deve avvenire per gradi e in armonia con i suoi desideri.

Lo svezzamento corrisponde di norma al 5° mese di vita. E’ un passaggio obbligato per la sua crescita ed è reso necessario dal cambiamento del suo fabbisogno energetico.

Si sconsiglia uno svezzamento precoce (prima del 4° mese), perché l’apparato digerente del bambino non gli permette di assimilare alimenti diversi dal latte materno. Come è sconsigliato altrettanto trascinare lo svezzamento oltre il 6° mese, per il rischio di causare al bebè forti carenze nutrizionali.

Alimenti e consigli per sostituire il latte materno

Il passaggio dalla fase di consumo esclusivo di latte materno allo svezzamento è un cammino oggi più facile che in passato. Questo fatto è legato senza dubbio anche alla presenza nel mercato di tanti prodotti indicati per questa nuova fase di crescita del bambino.

I cereali. Sono l’alimento da cui partire nella fase di sostituzione. Si parte da quelli senza glutine (mais e riso) per arrivare, dopo i 10-12 mesi, a quelli con glutine.

La frutta. La mela, la pera e poi la banana sono i frutti preferiti per i primi mesi di svezzamento. Sono facili da preparare e contengono un gran numero di vitamine e sali minerali.

La verdura. Si scelgono di preferenza le bietole e gli spinaci per il loro alto apporto di nitrati e il sapore gradevole.

La carne. Si tende a cominciare lo svezzamento con carni più digeribili come il tacchino e il coniglio. Le carni di maiale, vitello e manzo vengono aggiunte solo in un secondo momento.

Il pesce. Come per la carne, sono da preferire i pesci più magri tra gli alimenti del bimbo da svezzare. E cioè, la trota, il nasello e la platessa sono da preferire a pesci più grassi come il salmone, l’anguilla e i crostacei. Quest’ultimi sono anzi consigliati solo dopo il 3° anno di età, perché potenziali allergizzanti.

Il latte. Durante la fase di svezzamento, al latte vaccino, che può essere dato con cautela solo dopo il 10°-12° mese di vita, sono preferibili dei latti speciali. Tipi di latte indicati per rispondere meglio alla fase di crescita del bimbo. In alternativa (o associazione) sono poi consigliati i formaggini, fondamentali per il loro apporto di calcio.

Lo yogurt. E’ consigliato nella fase di svezzamento perché garantisce l’equilibrio gastrointestinale del bimbo.