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Commercianti no Pos, si rifiutano nonostante l'obbligo: "Non vogliamo ingrassare le banche"

sanzioni no pos

Nascono i "No Pos": con l'entrata in vigore del nuovo dl, sono molti gli esercenti che rifiutano comunque i pagamenti elettronici nonostante le sanzioni.

In vigore le nuove sanzioni per chi si rifiuta di accettare pagamenti con il Pos, ma alcuni commercianti protestano: “Commissioni troppo alte”.

In vigore le nuove sanzioni per combattere l’evasione fiscale

Le sanzioni per i commercianti che non accettano i pagamenti con il Pos sono diventate effettive ieri, 30 giugno. Come stabilito dal decreto legge numero 36, la doppia multa si comporrà di un fisso di 30 euro, da sommare al 4% della transazione negata. La nuova norma vale anche per i liberi professionisti come avvocati, notai, commercialisti e medici.

L’obiettivo della misura è combattere l’evasione fiscale e avere una tracciabilità delle transazioni più accurata. Ma, nonostante siano passate poco più di 24 ore, le proteste degli esercenti sono già innumerevoli. Ritengono che le multe siano inique, e chiedono una riduzione delle commissioni e dei costi.

Proteste per le commissioni troppo alte delle banche

«Sono stufo di lavorare per ingrassare le banche», è il grido di un autista milanese.

«A Milano il problema non è mai stato il Pos, che è anche uno strumento di sicurezza, bensì i suoi costi, e cioè le commissioni sui piccoli importi che riducono la marginalità degli esercenti»

A spiegarlo Marco Barbieri, segretario locale di Confcommercio, che lancia un appello alle banche: chiede di agevolare «le piccole realtà, non solo i colossi che hanno più potere contrattuale per i maggiori volumi».

Il rifiuto dei commercianti in tutta Italia

Fa particolare scalpore la dichiarazione del titolare di un bar a Napoli: «Esistono i No Vax? Beh, io sono no Pos, per un euro non accetto carte. Voglio vedere se mi fanno la multa!».

E ancora, le lamentele di Hassan, un ambulante del mercato di Porta Palazzo a Torino: «Non posso permettere a un cliente di pagare un limone con la carta. Ci rimetto e non ne ho intenzione».