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LGBTQIA+: qual è il significato dell'acronimo

Arcobaleno

Inizialmente composto da quattro lettere, negli anni l'acronimo LGBT è diventato sempre più inclusivo trasformandosi in LGBTQIA+: ecco il significato della sigla

Anni Ottanta, Stati Uniti: una storia che si è fatta nel tempo. Inizialmente composto da quattro lettere, negli anni l’acronimo LGBT è diventato sempre più inclusivo nei confronti delle minoranze identitarie arrivando a esprimersi nella forma maggiorata LGBTQIA+. Vediamone di seguito il significato.

Le quattro lettere iniziali

Con le prime lettere dell’acronimo (LGBT) si indicano persone non attratte unicamente da persone di sesso opposto, ovvero eterosessuali, ma anche persone non cisgender, ovvero che non si identificano con il proprio sesso biologico. Sono inclusi pertanto: lesbiche (donne che provano attrazione verso le donne), gay (uomini che provano attrazione verso gli uomini), bisessuali (persone che provano attrazione sia verso gli uomini sia verso le donne) e transgender (persone che si identificano con un genere che non corrisponde a quello del sesso di nascita).

Le lettere aggiunte dopo

Nel 1996 la sigla LGBT iniziò a girare con l’aggiunta della lettera Q. Per «queer» (eccentrico). Usato per anni con una connotazione dispregiativa – a indicare coloro che non si identificavano con le suddivisioni binarie tradizionali riguardo l’identità di genere –, oggi il termine «queer» è scelto dalle persone che vogliono mettere in discussione (anche dal punto di vista politico) quelle suddivisioni là: «queer» esprime un dissenso verso la necessità di incasellare gli orientamenti sessuali basandosi sulla convinzione che i generi maschile e femminile siano gli unici a esistere: le persone queer credono che le identità e i gusti sessuali siano «fluidi». Poi c’è la lettera I, che indica gli «intersessuali», ovvero quelle persone con caratteristiche sessuali diverse da quelle che sono considerate solitamente maschili o femminili (cromosomi, ormoni, apparati genitali ecc.): questa categoria include, per esempio, le persone con la sindrome di Turner, quelle con la sindrome di Klinefelter e, ancora, quelle con la sindrome di Morris.

Infine la A, che indica gli «asessuali», ovvero quelle persone che non provano attrazione sessuale verso nessun genere. Ah, c’è anche il +: per tutte le altre possibili identità di genere e orientamenti sessuali. Che ci sono e che verranno. Senza (più) limiti.