Rebecca Romano Argomenti trattati
Comunità trans alle prese con i festeggiamenti. Arriva da Bologna la straordinaria notizia che ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla comunità trans italiana. Aura è la prima assistente sociale trans in Italia. Possiamo considerare questo fatto un fatto che segnerà la storia dell’Italia. Finalmente da oggi in poi ci sarà un appoggio concreto per tutte le persone che hanno bisogno di aiuto ma che spesso non ricevono la giusta assistenza. Aura infatti si occuperà di salvaguardare i casi delle persone trans che si trovano in difficoltà.
Comunità trans festeggia
La comunità trans italiana è alle prese con i festeggiamenti a causa di una notizia molto importante che è arrivata direttamente da Bologna. Nella città italiana infatti si è celebrato un evento molto importante che segna un punto di inizio per la comunità trans. Stiamo parlando di Aura, la prima assistente sociale trans d’Italia. La notizia arriva dal social network Facebook, Cathy La Torre del Mit, cioè movimento identità transessuale, annuncia la notizia. Questo evento è considerato storico per il semplice motivo che spesso le persone facenti parte della comunità trans non ricevono l’adeguata assistenza. I trans che hanno bisogno di aiuto, che si trovano in stato di povertà o fragilità, da oggi in poi avranno a che fare con una persona più preparata.
La nuova dottoressa
La nuova dottoressa da oggi in poi si potrà occupare dei casi problematici legati alle persone trans in una condizione di parità. I servizi sociali spesso infatti non sanno come agire sui casi problematici dei trans. Aura al contrario si preoccuperà di dare un’assistenza più concreta. Avendo vissuto sulla sua pelle l’esperienza di essere transessuale avrà di certo una capacità in più rispetto agli altri nel capire meglio le condizioni dei suoi assistiti.
Nuova iniziativa
Dopo l’annuncio di questo straordinario evento Aura non sta certo con le mani in mano. Ha già un sacco di progetti da presentare al Comune di Bologna. Aura infatti ha deciso di fare una proposta al Comune di Bologna. La sua iniziativa sarebbe aprire uno sportello dedicato esclusivamente alla comunità trans. L’iniziativa risulta essere piuttosto interessante. Staremo a vedere cosa ne pensa il Comune di Bolgona. La trans si è laureata portando come tesi l’argomento del recente sgombero del centro sociale di Làbas.
Un altro caso a Bologna
Cathy La Torre, avvocato e vicepresidente del Mit, nel 2016 aveva presentato all’Ateneo dell’Università di Alma Mater di Bolgona, la richiesta di proclamare una trans con il suo nome da donna. Nel 2016 infatti uno studente trans si trovava in un periodo di “transizione” quindi nel bel mezzo del passaggio tra maschio e femmina. Il vicepresidente del Mit aveva dunque pensato di chiedere la proclamazione con il suo nuovo nome da donna per evitare di rendere la questione imbarazzante. Non voleva che il giorno più bello della sua vita risultasse imbarazzante. La Torre in quell’occasione ha anche proposto di istituire un protocollo dedicato a tutti i trans. Così da evitare imbarazzi per eventuali casi futuri.
Nuova prospettiva
Dopo tutte queste nuove iniziative ci si aspettano dei veri e propri cambiamenti in Italia. La comunità trans è presente e bisogna iniziare a prenderne coscienza. Queste persona hanno bisogno di aiuto esattamente come tutte le altre. Ed è giusto che tutti abbiamo la corretta assistenza per affrontare i proprio problemi.
