Andrea Paolucci 
Una donna anonima e apparentemente per bene di Rho, nei pressi di Milano, è venuta tristemente a far notizia per un rituale agghiacciante. Si filmava con pochi vestiti addosso, mezza nuda, mentre schiacciava e uccideva con i tacchi a spillo animali di piccola taglia, dagli scarafaggi fino ai coniglietti, per poi girare il video su Internet e mettersi in bella mostra come esibizionista davanti a chissà quale perverso, malato, spettatore.
Si chiama ‘crush-movie’ questo genere di video che porta nella sfera feticista e pornografica l’uccisione di poveri animali indifesi.
La donna, madre di tre figli non ancora maggiorenni, è stata condannata a quattro mesi di reclusione commutati in una multa di oltre quattro mila euro. Troppo pochi per una perversione che così può ricominciare facilmente. E’ vero anche che fino a qualche anno fa questi crimini non erano ascrivibili a reato penale. Passi avanti si sono fatti nella lotta contro la violenza sugli animali.
La Polizia Postale oscura spesso siti che diffondono materiale del genere, ma gli stessi siti tornano alla luce con indirizzi diversi, ma sempre simili a quelli chiusi.
Ci mancava solo il crush-movie, o crush-fetish, nel lato malato della rete.
