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Con il Covid aumentati maltrattamenti in famiglia e reati sul Web

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Roma, 6 ott. (askanews) - L'anno del Covid non ha risparmiato bambine e bambini. I dati elaborati per il Dossier indifesa di Terre des Hommes dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale evidenziano le conseguenze drammatiche dei lunghi periodi in casa. Rispetto al 201...

Roma, 6 ott. (askanews) – L’anno del Covid non ha risparmiato bambine e bambini. I dati elaborati per il Dossier indifesa di Terre des Hommes dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale evidenziano le conseguenze drammatiche dei lunghi periodi in casa. Rispetto al 2019, infatti, in Italia si registra un aumento del 13% delle vittime minorenni del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi: 1.260 bambine e 1.117 bambini hanno subito violenze in famiglia. Allarmante l’aumento delle vittime per tale reato nel decennio 2010-2020 che registra un +137%.

Alla presentazione del dossier “Indifesa”, la più completa fotografia sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo, Federica Giannotta, responsabile Advocacy e Programmi Italia Terre des Hommes, spiega: “C’è stato un rallentamento nella corsa alla parità di genere e della protezione delle bambine in tutto il mondo. I dati ci confermano che forme di violenza con le quali abbiamo a che fare ogni giorno sono aumentate: dai matrimoni forzati alle gravidanze di minorenni, fino alle mutilazioni genitali femminili, sono tutti fenomeni che si stanno purtroppo moltiplicando a causa dell’impatto del Covid. In Italia c’è una diminuzione lieve del numero dei reati a danno dei minorenni, a causa del lockdown, ma abbiamo un aumento dei maltrattamenti nelle mura domestiche”.

Marcata la differenza di genere: la maggioranza delle vittime sono infatti bambine e ragazze, con una percentuale che arriva addirittura al 65% dei casi. Se prima del Covid si stimava che sarebbero stati “sufficienti” 99 anni per raggiungere la parità di genere, oggi se ne stimano almeno 135.

La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti: “Abbiamo deciso per la prima volta di dare vita alla prima strategia nazionale per la parità di genere che parte nell’investimento sull’educazione e sulla formazione delle competenze a partire dalle bambini e dalle ragazze. Un tema che riguarda il mondo del lavoro, un approccio anche nell’ambito culturale e di tutti i livelli di governarce”.

“Sempre di più – aggiunge Bonetti – la parità di genere è un asse strategica per la nostra comunità non solo a tutela dei diritti fondamentali inviolabili delle donne ma nel pieno compimento della scelta democratica”.

Azioni concrete per la parità di genere che passano anche dallo sport. La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Valentina Vezzali: “C’è un tavolo tecnico presso il dipartimento per lo sport con Terre des Hommes affinché si possa arrivare a una policy che permetta di tutelare in maniera effettiva i minorenni che praticano sport”.

Un impegno nella lotta ai maltrattamenti che passa anche dalle forze dell’ordine. Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale: “Le forze di polizia stanno investendo in formazione specifica del personale e di quegli operatori medici e psicologi che operano e che lavorano insieme al personale chiamato ad intervenire”.

La Polizia ha dunque attivato una App, YouPol, per la prevenzione di simili reati.