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Condannato all'ergastolo Perale. Uccise l'amica e il partner

Stefano Perale

Erano pesantissime le accuse ai danni di Stefano Perale, così il tribunale di Venezia ha deciso di condannarlo all'ergastolo

E’ arrivata la condanna definitiva per Stefano Perale, il professore di inglese che uccise l’amica incinta e il suo compagno. Il delitto risale a giugno 2017 e a distanza di poco più di un anno è arrivata la decisione tanto attesa. Perale è stato condannato all’ergastolo.

I fatti del 2017

Stefano Perale a giugno 2017 uccise Biagio Buonomo e Anastasia Shakurova, una coppia di fidanzati trentenni. L’assassino aveva invitato i due suoi amici a cenare nel suo appartamento a Mestre, dove si consumò il delitto. Perale si era invaghito della donna, la quale però aveva un fidanzato con cui stava per sposarsi e da cui stava aspettando un figlio. L’uomo non era riuscito ad accettare il rifiuto e così optò per il terribile atto.

Perale si era sempre mostrato una persona dai modi gentili e cordiali. Ma la notte tra il 17 e il 18 giugno 2017 escogitò una trappola di cui nessuno lo avrebbe mai pensato capace. Appena entrati nel suo appartamento, offrì A Biagio e Anastasia un drink drogato con un potente narcotico. La donna perse i sensi velocemente, il suo fidanzato invece tardava ad addormentarsi e così Perale lo colpì con una spranga fino ad ammazzarlo di botte. Successivamente l’omicida si concentrò su Anastasia, che era sempre stata la vittima principale del suo meticoloso piano. Trascinò la ragazza nella stanza da letto e le posizionò sulla faccia un fazzoletto imbevuto nel cloroformio. Poi stuprò la donna e la strangolò per finirla.

La condanna

Mercoledì 26 luglio 2018 il tribunale di Venezia ha deciso che la pena per Perale non sarebbe mai finita. E’ stato condannato all’ergastolo, nonostante gli sconti previsti per la scelta dell’imputato di essere processato con rito abbreviato. L’assassino era condannato per duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’uso del veleno, violenza sessuale aggravata su Anastasia morente, vilipendio di cadavere e procurato aborto.

Lo stupro e l’omicidio di Anastasia furono ripresi da parte di Perale con una telecamera appositamente accesa. Sempre davanti all’obiettivo, Perale si è dato a sputi e insulti su quello che era ormai il corpo senza vita della giovane. Infine il professore di inglese ha chiamato i carabinieri dicendo: “Venite, li ho ammazzati”.