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Condizionatori rumorosi nei condomini: sanzioni

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Cosa succede nel caso in cui in un condominio siano presenti dei condizionatori che emettono troppo rumore? Ecco cosa prevede la legge. L'utilizzo dei condizionatori nei condomini è regolato da una serie di normative che, oltre alle regole interne del condominio, governano l'emissione, il consumo,...

Cosa succede nel caso in cui in un condominio siano presenti dei condizionatori che emettono troppo rumore? Ecco cosa prevede la legge.

L’utilizzo dei condizionatori nei condomini è regolato da una serie di normative che, oltre alle regole interne del condominio, governano l’emissione, il consumo, l’occupazione degli spazi e altri parametri. Ne consegue che, oltre agli eventuali provvedimenti interni al condominio, colui che ha un impianto di condizionamento o climatizzazione installato può essere soggetto, nel caso di infrazioni del regolamento, a sanzioni pecuniarie o di altro tipo previste dalla legge. Nelle righe che seguono, andremo a esaminare più nel dettaglio cosa comporta la presenza di un condizionatore rumoroso, e l’eventuale mancata ottemperanza delle prescrizioni dettate per ovviare a tale problematica. Fermo restando che, in molti casi, il buon senso dei condomini – e la giusta mediazione dell’amministratore – può arrivare a risolvere ogni controversia prima di arrivare ad adire alle vie legali.
Innanzitutto, ogni condomino ha il diritto di conoscere l’entità del rumore che i suoi apparecchi elettronici – come ad esempio un condizionatore – producono, attraverso un rilievo fonometrico effettuato dall’ARPA – l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – in quanto ente terzo preposto a tale compito. L’informazione deve essere recapitata al condomino entro trenta giorni dalla data della richiesta. Considerato che la presenza di un vicino pervicacemente rumoroso e non intenzionato ad attenuare la fonte dei rumori molesti provenienti dalla sua abitazione è un requisito sufficiente a disdire il proprio contratto d’affitto, la legge prevede che la persona danneggiata da rumori molesti possa rivalersi sia contro il proprietario dell’appartamento sia contro l’inquilino (nel caso si tratti di due persone distinte). Anche il proprietario dell’appartamento può rivalersi contro l’inquilino.
Importante il concetto di normale tollerabilità del rumore. È a questo parametro che un giudice deve fare riferimento, nel definire l’entità del rumore e stabilire se questo può essere considerato molesto. A seconda dei casi, a deliberare può essere un tribunale civile o un giudice di pace. Nel caso vengano ravvisate delle irregolarità, i trasgressori possono incorrere in una pena risarcitoria di entità stabilita dal tribunale stesso. Secondo la legge, infine, le ricadute penali non sono escludibili a priori.