> > Conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni: "Contano solo i fatti"

Conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni: "Contano solo i fatti"

Giorgia Meloni

Iniziata la prima conferenza stampa di fine anno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che sta rispondendo alle domande dei giornalisti.

Nella giornata di oggi, giovedì 29 dicembre, si è tenuta la prima conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni. La premier ha parlato di numerosi argomenti, dalla pandemia alla legge di Bilancio, dalle intercettazioni alle nuove misure, rispondendo alle tante domande dei giornalisti.

Conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni: “Mi fido dei miei alleati”

La prima conferenza stampa di fine anno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è ufficialmente iniziata, poco dopo l’approvazione della legge di Bilancio, nella Nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati, alla presenza di 45 giornalisti. “Mi fido dei miei alleati al Governo” ha sottolineato Giorgia Meloni, spiegando che per lei “contano solo i fatti” e che il clima all’interno della maggioranza è positivo, tanto che i primi passi sono stati fatti nei tempi previsti. “Noi lavoreremo dando priorità ai saldi di bilancio e facendo scelte politiche” ha aggiunto la premier, che ha spiegato di voler puntare sui giovani, sulle imprese e sul lavoro.

Per quanto riguarda l’emergenza Covid, Giorgia Meloni ha spiegato che “in Italia l’incidenza di Covid era in calo, sotto controllo. C’è questa nuova situazione e noi ci siamo mossi immediatamente, in coerenza con quello che avevamo chiesto di fare in passato, per esempio il ministro Schillaci ha disposto il tampone per chiunque arrivi dalla Cina” ha spiegato la premier. “Ho chiesto di scrivere al commissario europeo per chiedere che sia l’Unione a prendere un provvedimento in questo senso” ha aggiunto. “Ci aspettiamo che l’UE voglia operare in questo senso” ha spiegato, aggiungendo che l’assessore Bertolaso stava già sequenziando il contagio di chi veniva dalla Cina, per capire se quello che sta arrivando è qualcosa già visto oppure no. “La notizia che mi dà Schillaci è che stiamo sequenziando casi di varianti Omicron già presenti in Italia” ha aggiunto, cercando di tranquillizzare. “Per come la vedo io la soluzione sono sempre i controlli, penso che siano utili tamponi, mascherine. Diciamo che il modello di privazioni delle libertà non mi è parso efficace e lo dimostra bene quello che è accaduto in Cina. Si deve lavorare sulla responsabilità dei cittadini piuttosto che sulla coercizione” ha aggiunto, sottolineando che la situazione in Italia è sotto controllo e che non serve un nuovo appello a vaccinarsi.

Giorgia Meloni: “Mettere le persone in condizione di assumere”

Giorgia Meloni ha spiegato che creare le condizioni per migliorare la qualità del lavoro in Italia sia materia che riguarda il tema della crescita economica. “Bisogna mettere le persone in condizioni di assumere” ha spiegato. “L’Italia ha lavorato con l’ottica di rappresentare un limite piuttosto che uno stimolo alla creazione della ricchezza” ha spiegato. “Non è lo Stato che genera lavora, lo Stato può creare le condizioni per favorire chi genera lavoro, le aziende. Noi ci stiamo muovendo in questo senso” ha aggiunto la premier, che ha spiegato di voler contrastare il lavoro in nero. “Dobbiamo lavorare meglio per formare e informare i giovani” ha aggiunto la Meloni, spiegando di voler unire il mondo dell’istruzione e del lavoro.

Abbiamo scelto di concentrare la gestione del Pnrr sotto un unico ministero, abbiamo riattivato la cabina di regia perché non è un tema che si può affrontare solo a livello di governo. Quando siamo entrati in carica c’erano 25 obiettivi raggiunti su 55, tra quelli in scadenza a fine 2022. Oggi sono tutti raggiunti. Ora c’è la parte complessa, questi obiettivi devono diventare cantieri. La difficoltà è data dall’aumento dei costi delle materie prima e dell’energia, tra le altre cose. Abbiamo 100 miliardi di euro di investimenti nelle opere pubbliche nel Pnrr, bisogna tenere conto della situazione concreta, abbiamo un dialogo quasi quotidiano con la Commissione europea. Il governo ci sta lavorando, le risorse del Pnrr vanno spese con una strategia. Costruivamo ponti in 10 giorni duemila anni fa, forse oggi qualche opera pubblica riusciamo a metterla a terra” ha dichiarato Giorgia Meloni.

Sulla rifoma fiscale vogliamo andare avanti. Le grandi direttrici sono il taglio del costo del lavoro e l’incentivo per chi si mette in gioco nel mondo del lavoro. Cerchiamo di premiare chi produce ricchezza. Sulla riforma del catasto, si può fare una mappatura per migliorare la conoscenza che abbiamo delle costruzioni italiane, ma da questo governo non partirà mai un aumento della tassazione sulla casa” ha aggiunto la premier.

Meloni in conferenza stampa: “Non mi faccio fare la morale da chi ha liberato boss mafiosi durante il Covid”

Per quanto riguarda l’uso di intercettazioni nelle indagini, “non vogliamo toglierlo alla magistratura, ma bisogna intervenire nel rapporto tra intercettazioni e media, ci sono intercettazioni che sono finite sui media senza avere alcuna rilevanza penale. Bisogna che ciascuno abbia le proprie responsabilità. Ho sentito molte accuse dall’opposizione, ma la morale da chi quando era al governo ha liberato i boss mafiosi al 41-bis con la scusa del contagio da Covid, ha acquistato mascherine e banchi a rotelle poi finite al macero e ha approvato il condono edilizio di Ischia, non me la faccio fare“.

L’impegno di spesa al 2% del Pil, assunto in sede Nato, tutti cercano di rispettare il più possibile. Al di là della retorica sui soldi spesi in armi, la libertà delle nazioni ha un costo. Se decidi di appaltare la tua difesa a qualcun altro, devi sapere che non lo fa gratis. Il tema è la capacità di una nazione di difendere i suoi interessi. All’opposizione ero l’unica che scriveva in un programma di governo che bisognava aumentare le spese militari. L’Italia sta facendo la sua parte e l’ha fatta trasversalmente ai governi, Giuseppe Conte ha aumentato le spese militari di 3 miliardi di euro e lo ringrazio” ha spiegato Giorgia Meloni, rispondendo ad un’altra domanda, per poi parlare dell’Iran, delle ragazze che hanno scelto di fare un gesto simbolico che potrebbero pagare a caro prezzo.

Meloni: “Spero che il governo russo si fermi”

Giorgia Meloni ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, parlando inevitabilmente anche della guerra in Ucraina, spiegando che il governo russo ha fatto scelte. che violano il diritto internazionale. “Il principio che la Russia fa passare con l’invasione dell’Ucraina è poco conveniente per tutti, cioè il principio che chi è militarmente più forte può invadere il suo vicino. Per noi è inaccettabile. Può mancare alle aziende italiane il turismo russo, ma ci sono cose che non si possono piegare. Spero che il governo russo si renda conto dell’errore e fermi la incomprensibile e inaccettabile guerra di invasione contro l’Ucraina, fino a quel momento difenderemo l’Ucraina e la sovranità nazionale” ha spiegato la premier. Giorgia Meloni ha parlato anche della flat tax fino a 85mila euro, spiegando che non discrimina i lavoratori dipendenti in quanto ci sono detrazioni diverse e i lavoratori autonomi pagano i propri contributi e hanno meno tutele e di conseguenza rimangono in maggiori difficoltà. “L’unico caso in cui un autonomo paga meno tasse di un dipendente è sulla soglia degli 85mila euro all’anno, dove paga circa 700 euro in meno. In tutte le altre fasce, paga di più l’autonomo. Cerchiamo di creare una situazione di parità” ha spiegato.

Giorgia Meloni: “L’Europa non deve più dipendere dagli altri”

Giorgia Meloni ha spiegato che finché lei conterà qualcosa, l’Italia non accederà al Mes. “Noi siamo nella posizione di tenere bloccati decine di miliardi di euro che nessuno usa? Secondo me no, poi il Parlamento deciderà cosa fare sulla ratifica della riforma. Vorrei confrontarmi con il direttore del Mes, per capire se ci sono i margini per lavorare su qualcosa di diverso” ha spiegato la premier. Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, ha detto che è finita l’idea di scuola come luogo di militanza politica. La premier ha spiegato che “credo che il ministro Valditara si riferisse all’utilizzo della scuola come luogo di indottrinamento politico, da parte di chi ci lavora e non di chi la frequenta“. “Bisogna poter fare associazionismo studentesco senza che questo crei pregiudizi” ha aggiunto. “Quello che serve a livello europeo è un cambio di passo: in Europa non abbiamo il controllo di niente, per affrontare la concorrenza di Stati Uniti e Cina bisogna ridefinire le catene di approvvigionamento per avere più autonomia. La globalizzazione senza regole ha concentrato la ricchezza verso l’alto, noi ci siamo indeboliti perché dipendiamo da altri, lo vediamo con l’energia oggi, domani con altro, come i principi attivi dei farmaci o i pannelli solari” ha, inoltre, dichiarato la Meloni, spiegando che l’Europa non dovrebbe più dipendere da nessuno.

Il patto di stabilità e crescita finora si è dedicato molto alla stabilità e poco alla crescita. La nostra proposta è di scorporare le spese che si fanno per investimento da tutte le altre, e non considerarle nel rapporto debito/Pil. Sono troppo diverse, non possono essere messe sullo stesso piano delle altre, e bisogna puntare più sulla crescita che sulla stabilità” è stata la risposta della premier ad una domanda dei giornalisti. Giorgia Meloni ha spiegato anche che l’Europa deve occuparsi delle grandi materie, come ha fatto spesso. “Il tema della difesa è una grande materia, e l’idea di un esercito europeo non va contro il Patto atlantico” ha aggiunto.