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La confessione di Fabri Fibra: "Ho paura della dipendenza da marijuana

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Fabri Fibra si confessa e spiega quale sia la sua maggiore paura. Ma parla anche dei talent e della televisione nella quale, a suo dire, manca la musica

Fabri Fibra è un noto rapper italiano molto amato dai teenagers del nostro paese. Famoso per alcuni album talvolta dissacranti ma comunque molto ascoltati dai giovani, ultimo dei quali dal titolo “Fenomeno”. L’artista marchigiano che è anche produttore discografico, ha una grande paura, quella della dipedenza dalla marijuana.

In alcune interviste rilasciate a vari mensili a tal proposito ha spiegato come sia la notte il momento in cui abusa maggiormente di questa sostanza stupefaciente. “Fumo almeno sette canne a notte, lo faccio per dormire, registrare o scrivere. Fumo erba”.

L’ultimo suo lavoro, appunto l’album “Fenomeno”, titolo anche del primo singolo, lo ha spinto a confessare la sua grave dipendenza, trasformandola quasi in una vera e propria paura. Ed infatti ammette che: “La mia più grossa paura è continuare a vivere con la dipendenza da marijuana. Vorrei liberarmene”.

Certamente una confessione molto precisa e dettagliata che porta alla luce un Fabri Fibra differente, meno scanzonato, meno battagliero ma sicuramente più concentrato sul proprio futuro e probabilmente anche più fragile. Parole che sicuramente toccheranno molti giovani seguaci del rapper che lo hanno iscritto a loro beniamino.

Ovviamente non mancano battute sui talent e su una proposta che, a suo dire, gli fu fatta offrendogli un milione di euro “Ho sempre detto no ai talent, anche se mi hanno offerto un milione di euro. Al massimo ai talent ci vado a suonare. Ho cominciato a scrivere canzoni a 17 anni, ora ne ho 40 e non mi va di andare a sentire persone che non so cosa stiano facendo”.

Tra gli argomenti trattati anche quello della televisione in generale e del suo pensiero sulla stessa “Guardo moltissima televisione ma troppo spesso mi accorgo che manca la musica ed i programmi musicali. Per ascoltarne occorre solamente accendere la radio. Troppo spesso molti bravi cantanti italiani non vengono proposti come meriterebbero dalle nostre emittenti televisive e quindi sono costretti a passare solamente via radio”.