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Secondo giorno di consultazioni, Pd: "Tocca a chi ha vinto"

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Secondo giorno di consultazioni con il Presidente Sergio Mattarella: dalle 10 alle 12 Pd, Fi e Lega, alle 16.30 il colloquio con M5s

Oggi è il secondo giorno di consultazioni al Quirinale. Dopo il Pd, è giunto il momento della delegazione di Forza Italia al Quirinale. A colloquio con Sergio Mattarella ci sono il leader Silvio Berlusconi insieme alle capogruppo al Senato e alla Camera Annamaria Bernini e Maria Stella Gelmini.

La posizione del PD

Maurizio Martina, al termine del colloquio con il Capo dello Stato, ha dichiarato che l’esito elettorale per il PD è negativo. “Non ci consente di formulare ipotesi di governo che ci riguardino”. L’invito del PD è che chi ha vinto le elezioni si faccia ora carico della responsabilità di governare. “Noi avvertiamo come certi atteggiamenti siano più figli di un secondo tempo della campagna elettorale che di una responsabilità nuova. Il tempo della campagna elettorale è finito. Queste forze farebbero bene a tornare con i piedi per terra anche rispetto a soluzioni di governo”.

Martina ha poi continuato dicendo che il PD in campo da protagonista, per rafforzare, con il governo, tutti gli interventi di sostegno sociale. Sui quattro snodi di interesse generale il Pd eserciterà fino in fondo la sua funzione nel suo ruolo di opposizione. I 4 punti nevralgici riguardano il taglio del costo del lavoro e reddito di inclusione, il controllo della finanza pubblica, la gestione del fenomeno migratorio e il rafforzamento del quadro internazionale.

Gli incontri al Quirinale

La delegazione del Pd è entrata al Quirinale, con Martina, il presidente Matteo Orfini e i capigruppo di Senato e Camera. La delegazione si era riunita prima al Nazareno. A causa dei veti incrociati da parte dei partiti, la matassa sembra però parecchio complicata da sbrogliare. Si annunciava già pertanto un possibile secondo giro di consultazioni che potrebbe iniziare mercoledì prossimo. Intanto nella tarda serata di ieri il leader della Lega Matteo Salvini ha ribadito il suo no all’idea di un incarico esplorativo, ritenuto da lui “inutile”.

Nei suoi colloqui, il presidente della Repubblica ha ascoltato le posizioni di quanti sono saliti al Quirinale. Ma ha anche domandato quale alleanze abbiano in mente, dal momento che il Rosatellum non ha portato una maggioranza parlamentare. Soprattutto però il Presidente Mattarella ha ricordato che il maggioritario non c’è più. Fino al 1994 era attivo un proporzionale simile a quello di oggi, ma comunque governi si facevano anche allora. La sottolineatura del Capo di Stato, che a prima vista può sembrare scontata, in realtà è un richiamo alle forze politiche. Perché non restino ancorate a logiche che non ci sono più. Che piaccia o no, dunque, l’attuale sistema elettorale prevede già “in nuce” la necessità di alleanze per formare il Governo.