> > Contagiò le sue partners con l'hiv: pm chiede l'ergastolo per Valentino

Contagiò le sue partners con l'hiv: pm chiede l'ergastolo per Valentino

hiv

Il pm Elena Neri ha chiesto l'ergastolo per Valentino Talluto, accusato di aver contagiato l'hiv a diverse persone. I fatti risalgono dal 2006, quando l'imputato aveva 21 anni.

Non ha avuto effetto la sua autodifesa fatta a fine settembre. Per Valentino Talluto è stato oggi chiesto l’ergastolo. Il pm Elena Neri ne ha fatto richiesta, perché l’imputato era perfettamente a conoscenza di aver contratto l’hiv, mostrando malvagità nel cercare di infettare più partner possibili. I fatti risalgono adl 2006, quando Valentino Talluto aveva 21 anni, e avrebbe contagiato volontariamente 32 persone. Altre hanno ‘solo’ rischiato il contagio.

Contagio hiv volontario

La pm Elena Neri, che ha ereditato il caso dal pm Francesco Scavo, afferma che Valentino Talluto “sapeva di essere infetto dall’agosto del 2006 eppure per quasi dieci anni ha continuato nella ricerca ossessiva e spasmodica di rapporti sessuali non protetti con chiunque”. In questo suo insensato disegno malvagio, sono in tutto 32 le persone contagiate, tra cui anche un bambino degli uomini. Mentre altre 25 persone, invece, per buona sorte, non sono state contagiate. Non solo, secondo l’accusa, il calcolo non è completo. “Impossibile risalire a tutte le partner. Talluto che era si presentava come un bravo ragazzo con fiori e pasticcini era solito frequentare locali per scambisti. E non ha mai contribuito all’identificazione delle ragazze. Non ha fornito nemmeno il cognome dei contatti sul telefonino”. Si presupponerebbe il reato di epidemia dolosa, e sarebbe il primo caso in Italia.

hiv

Difesa di Talluto

Valentino Talluto, in carcere dal 2015, aveva cercato di difendersi quasi un messe fa, parlando per la prima volta della sua situazione. Nega di aver avuto intenzione di contagiare di hiv più persone possibili, perché con i suoi partner ha sempre avuto un rapporto che andasse oltre il semplice rapporto sessuale. Con tutti ha condiviso anche altro, instaurando amicizia ed empatia. Altrimenti non si sarebbe spinto così in avanti con queste persone, e avrebbe mantenuto l’anonimato.

Poi aveva puntato il dito contro media e l’opinione pubblica, che avrebbe distorto la realtà, dipingendo Valentino Talluto come un mostro. Per questo, la sua vita di questi anni è diventata un inferno. Valentino Talluto giura che, quando si è reso necessario, ha iniziato subito le cure per l’hiv (che non sono definitive, ma possono abbassare molto la caria virale). Secondo lui, è stato creato con delle fake news un polverone ben più grande di quello che è in realtà.

Colpevolezza di Talluto

Ma la realtà di Valentino Talluto non ha convinto il pm Elena Neri. E probabilmente molti altri. Sicuramente non ha cambiato l’opinione pubblica, alla luce di quanto accertato. Troppe cose nel suo racconto non riescono a giustificare quanto accaduto. Se anche faceva le cure, questo non azzerava le possibilità di contagio da parte sua. Lui avrebbe dovuto utilizzare sempre il preservativo, dato che l’arma migliore contro l’hiv e l’AIDS è la prevenzione. Se anche non ci fosse stata volontà di contagio, c’è comunque colpevolezza in Valentino Talluto.