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Conte: “Posso aver commesso errori da premier ma ho sempre perseguito l’interesse nazionale”

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Ospite di Lilli Gruber su La7, l’ex premier Giuseppe Conte ha espresso alcune considerazioni sui suoi due mandati e sul cosiddetto Russiagate.

Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha espresso alcune considerazioni sul suo operato durante i suoi due mandati e sul cosiddetto Russiagate.

Conte sullo scambio di informazioni tra Barr e i servizi segreti italiani

Nella serata di mercoledì 20 aprile, il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, è stato ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. In questa circostanza, l’ex premier ha subito rilasciato alcune dichiarazioni sul cosiddetto Russiagate, affermando: “Chiariamo subito che l’Italia ed io non c’entriamo nulla con questa vicenda, che già 3 anni fa è stata vivisezionata dal Copasir ed è stata chiarita. Barr voleva uno scambio di informazioni, la cosa è secretata, non posso dire quali fossero ma erano informazioni che non riguardavano autorità italiane. Al secondo incontro, c’è stato il reale confronto tra Barr e i servizi segreti, i nostri si sono limitati allo stretto necessario, non gli hanno aperto l’archivio. A quell’incontro, c’è stato poi un seguito colloquiale ad un noto ristorante romano, ma questo non mi sembra un clamoroso scoop…”.

Conte, poi, ha aggiunto: “Barr, il quale come ministro della Giustizia ha sotto di sé i servizi di intelligence dell’FBI, quando ha trasmesso la lettera ufficiale tramite il nostro ambasciatore a Washington ha messo per iscritto che non metteva in discussione il nostro operato ma che voleva solo uno scambio di informazioni. L’incontro è stato studiato e preparato, non sono stato né disinvolto né disattento”.

Conte: “Posso aver commesso errori da premier ma ho sempre perseguito l’interesse nazionale”

Infine, in merito al suo operato durante il periodo in cui ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio dell’Italia, Giuseppe Conte ha precisato: “Posso avere commesso errori da presidente del consiglio, non sono infallibile. Ma ho sempre seguito l’interesse nazionale. È una infamità la accusa che io abbia messo in pericolo la sovranità nazionale italiana durante la missione russa in Italia – e ha aggiunto –. La missione russa a marzo 2020 non ha mai travalicato i confini sanitari. Putin disse che erano unità specificamente attrezzate e non sono emersi elementi di spionaggio. Ho comunque predisposto tutti i nostri comparti perché seguissero la delegazione russa, perché la confinassero e prendessero le giuste precauzioni. Altrimenti avremmo dovuto respingerli – e ha concluso –. Le autorità sanitarie di Bergamo mi dissero che la delegazione era stata confinata all’ospedale da campo ma mi dissero che era stata molto utile, nel luogo dove in quel momento c’erano le bare, dove stava accadendo una tragedia…”