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Conte “riapre” al Pd ma con “prudenza e intransigenza”

Giuseppe Conte nello studio della Annunziata

Il campo largo che ancora incombe e Giuseppe Conte “riapre” al Pd ma sul confronto tv da Vespa fra Letta e Meloni è critico e parla di "esclusione"

Ospite di Mezz’ora in più su Rai 3 Giuseppe Conte “riapre” al Pd ma con “prudenza e intransigenza”. Per il presidente dei Cinquestelle l’azione di governo deve essere necessariamente collegiale. E Conte ha spiegato: “In politica pensare di governare da soli, io me lo auguro, è improbabile. Una prospettiva di lavorare domani con altre forze politiche come il Pd ci può stare”.

Giuseppe Conte “riapre” al Pd ma con un avviso

Poi però avverte: “Però dico al Pd e ai nostri elettori: le delusioni maturate ci rendono ancora più prudenti e intransigenti. D’ora in poi noi ci siederemo a un tavolo con condizioni più chiare del passato, declinando principi politici ancora più elevati e ambiziosi e non cederemo su nulla“. E in chiosa: “Siamo una forza politica scomoda, lo siamo sempre stati, anche quando io non c’ero. Con me il M5S continuerà a essere una forza politica scomoda. Ci sono contesti in cui diventa scomodo che partecipi anche il M5S e il suo leader. Non siamo accomodanti col sistema, non lo scopriamo oggi”.

Il duello Letta-Meloni e l’esclusione

A cosa alludeva Conte? Alla sua esclusione dal confronto tv tra Enrico Letta e Giorgia Meloni di cui aveva anche scritto su Facebook: “Apprendo da un’intervista di Bruno Vespa che da tempo Letta e Meloni lavorano a un accordo per fare un confronto da soli, a lume di candela, in prima serata in Rai, servizio pubblico. Questo accordo è stato evidentemente portato avanti escludendo le altre forze politiche fra cui la mia, il Movimento 5 Stelle, che è numericamente il secondo gruppo del Parlamento“.