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Conte e Salvini a Foggia: lotta al caporalato

Lotta al caporalato e alla mafia

Nel frattempo continuano le indagini della procura di Foggia sugli incidenti e sullo sfruttamento dei migranti nelle campagne.

Giuseppe Conte e Matteo Salvini si sono recati a Foggia, per esprimere la propria solidarietà alla comunità dei braccianti pugliesi dopo i due tragici incidenti in cui, in di 48 ore, hanno perso la vita 16 migranti. In un post su Facebook, il premier ha ricordato l’importanza della “dignità della vita e del lavoro”, un principio cardine per il governo ma assente nelle campagne del foggiano. Conte ha ricordato le battaglie del sindacalista e antifascista Giuseppe di Vittorio, nato a pochi chilometri da Foggia, e ha assicurato che Palazzo Chigi si impegnerà a “rafforzare gli strumenti di controllo e di prevenzione” del caporalato.

Salvini: lotta alla mafia

Il ministro dell’Interno ha tenuto un vertice alla prefettura di Foggia e, con il premier, ha incontrato una delegazione di braccianti locali, immortalato dai giornalisti. “Aiutiamoci reciprocamente”, è stato l’invito di Salvini ai migranti. L’obiettivo è la “lotta alla mafia e allo sfruttamento”, attraverso lo smantellamento dei ghetti e la confisca dei beni dei “mafiosi che campano con il caporalato”. Per farlo, sarebbero già pronti “alcuni milioni di euro per superare la fase di emergenza”.

Gli incidenti

Il primo incidente è avvenuto sabato 4 agosto, intorno alle ore 15.30, sulla statale 105 che collega Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri. Un furgone si è scontrato con un tir e nell’incidente sono morti 4 braccianti. Altri 4 sono rimasti feriti. Ancora più tragico il bilancio del 6 agosto, quando le vittime sono state 12. Il pullmino su cui viaggiavano si è ribaltato sulla statale 16 allo svincolo per Ripalta, nei pressi di Lesina. I passeggeri, tutti migranti, viaggiavano stipati, probabilmente in piedi, La capienza massima del veicolo era di 8 persone.

Le indagini

Il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, ha dichiarato che sono state avviate due indagini distinte. La prima riguarda gli incidenti in sé, per comprenderne la dinamica. La seconda verte invece sul rapporto tra i braccianti e il caporalato locale. La procura vuole risalire alle aziende agricole presso le quali i migranti hanno lavorato e indagare sulle loro condizioni di vita.