> > Contro la Russia non solo sanzioni ma anche il boicottaggio della vodka

Contro la Russia non solo sanzioni ma anche il boicottaggio della vodka

Molte aziende ed esercenti stanno boicottando la vodka

L'ondata mondiale di indignazione contro l'attacco all'Ucraina e le iniziative contro la Russia: non solo sanzioni ma anche il boicottaggio della vodka

Contro la Russia di Vladimir Putin non sono solo in atto le sanzioni dei governi ma anche il boicottaggio della vodka. L’iconico liquore finisce nel mirino di molte aziende ed esercenti di Australia, Usa e Canada e i gesti con cui la vodka viene messa al bando per solidarierà nei confronti dell’Ucraina aggredita si moltiplicano sui social. Bottiglie svuotate nei tombini, meme, video e immagini sono ormai all’ordine del giorno.

Contro la Russia il boicottaggio della vodka

Il fenomeno per cui la vodka non si deve vendere più ed al suo posto sugli scaffali compaiono bandiere dell’Ucraina ha solo un valore simbolico e non è così massivo da minare questo aspetto dell’economia russa, ma di certo fa massa critica. E ci sono circostanze in cui alle libere iniziative si sono affiancati appelli politico-istituzionali. Negli Usa per esempio sei governatori hanno chiesto il boicottaggio della vodka. Quello del New Hampshire Christopher Sununu ha addirittura firmato un ordine esecutivo per imporre la rimozione dei prodotti di origine russa dagli scaffali dei negozi.

Equivoci e vodke “sbagliate” da punire

Lo hanno seguito a ruota quello dello Utah, Spencer Cox ed i colleghi di West Virginia, Ohio, e Pennsylvania. In Texas il governatore ha lanciato un appello a rimuovere volontariamente i prodotti russi dagli scaffali. C’è però un dato che scavalca il brand e la simbologia. La Cnn spiega che meno dell’1% della vodka consumata negli Stati Uniti viene prodotta in Russia, anzi, il produttore principale sarebbero proprio gli Usa. Senza contare che a farne le spese spesso sono vodke non russe, coma la Stoli Vodka che viene prodotta in Lettonia.