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Cop26, Obama: "Il tempo sta per scadere, Trump ha rallentato i progressi"

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Obama a Cop26 sottolinea l'assenza di un piano efficace per il clima e attacca pubblicamente Trump per i passi indietro e Russia e Cina per l'assenza.

L’ex presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama è intervenuto alla Cop26 di Glasgow per dire la sua sull’emergenza climatica, rimarcando il ruolo in negativo giocato in tal senso dal suo successore alla Casa Bianca, Donald Trump.

Cop26, Obama attacca Trump

Per Obama è necessario velocizzare le operazioni d’intervento “per scongiurare il disastro climatico”. “Il tempo – ha aggiunto – sta scadendo: abbiamo fatto significativi progressi dall’accordo di Parigi ma dobbiamo fare di più, sia collettivamente che individualmente. L’accordo di Parigi va continuamente aggiornato e migliorato“. Per evitare il disastro climatico fondamentali saranno per Obama le decisioni che verranno prese nel prossimo decennio e “la singola soluzione più veloce ed efficace” è la riduzione nell’uso del metano.

Cop26, Obama se la prende con Trump

Obama si è poi dimostrato felice del fatto che al Congresso sia stato approvato il piano di Joe Biden sulle infrastrutture, ma ha anche sottolineato come con le attuali misure non si riuscirà a contenere l’aumento delle temperature di 1,5 gradi. Lontani da dove dovremmo essere – ha detto Obama – Se tutti gli annunci audaci e tutte le promesse che sono state fatte avranno un seguito allora sarà vero progresso”. Sul tema il democratico statunitense ricorda quanto già avvenuto dopo Parigi: “Per cominciare, nonostante i progressi rappresentati da Parigi, la maggior parte dei Paesi non è riuscita a soddisfare i piani stabiliti sei anni fa”.

Obama attacca Trump a Cop26

Nel suo intervento l’ex Presidente americano ha anche sottolineato di chi siano le responsabilità attuali e future del mancato raggiungimento degli obiettivi sul clima. Negli Usa stop a progressi con Trump – ha sottolineato Obama – alcuni dei nostri progressi sulla lotta al cambiamento climatico si sono fermati quando il mio successore ha deciso di ritirarsi unilateralmente dall’Accordo di Parigi nel suo primo anno di mandato. Non sono stato molto contento di questo”. Infine il presidente ha sottolineato come sia importante che siano soprattutto i grandi paesi del mondo ad impegnarsi per l’emergenza climatica: “Scoraggiante l’assenza di Russia, Cina – ha ribadito Obama – abbiamo bisogno di Russia, Cina e India. Non possiamo lasciare in panchina nessuno. È stato molto scoraggiante vedere i leader di due dei maggiori Paesi emettitori, Cina e Russia, rifiutarsi persino di partecipare ai lavori, i loro piani nazionali riflettono quella che appare una pericolosa mancanza di urgenza”.