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Coprifuoco alle 22 fino al 31 luglio 2021, perché è una bufala

Coprifuoco 31 luglio bufala

Il coprifuoco alle 22 resta, ma il 31 luglio 2021 non è la sua data certa di scadenza. La bufala circolata online smentita da Palazzo Chigi.

Il governo di Mario Draghi ha annunciato che dal 26 aprile 2021 partirà il nuovo piano di riaperture che consentirà nelle Regioni in zona gialla di poter riprendere alcune delle attività che fin qui sono state costrette alla chiusura a causa della pandemia. Sarà una ripartenza a step, per evitare di commettere gli errori del passato, con alcune misure di contenimento che verranno dunque confermate anche in questa nuova fase e che potranno essere di volta in volta modificate in base all’andamento epidemiologico e alla campagna vaccinale. Tra queste c’è il coprifuoco che rimarrà alle 22, scelta che ha creato non poche fratture all’interno della maggioranza con la Lega di Matteo Salvini che si è astenuta nella votazione del decreto sulle riaperture e che ha cominciato ad attaccare l’esecutivo dall’interno. A questo ha fatto seguito quella che può definirsi una bufala, ovvero che il coprifuoco rimarrà alle 22 fino al 31 luglio 2021, termine ultimo della road map descritta dal governo. Così non è. Già nel corso della fase decisionale in Cdm infatti, il governo ha inserito la possibilità che l’orario venga modificiato nelle prossime settimane in base all’andamento dell’epididemia, notizia poi ribadita anche da diverse fonti interne di Palazzo Chigi.

La bufala del coprifuoco fino al 31 luglio

L’esecutivo vuole dunque procedere con la massima cautela e promette di riaggiornarsi sull’orario del rientro forzato a casa, magari già dalla metà di maggio o, più verosimilmente, dall’1 giugno. La scelta di muoversi con cautela è dovuta all’ancora alto numero di contagi, di ricoveri e soprattutto di morti. Tra due o tre settimane è a questi numeri che si guarderà, così come a quello della percentuale di popolazione che si è riusciti a proteggere grazie alla massiva vaccinazione.

Si specifica poi che nel decreto non è fatto alcun riferimento al fatto che il coprifuoco possa restare in vigore fino al 31 luglio alle 22. In questo si fa semplicemente riferimento ai limiti rari fissati da altri provvedimenti, ennesima controprova che da qui al 31 luglio qualcosa sicuramente cambierà.

Draghi e il suo esecutivo valuteranno dunque la situazione step by step andando di volta in volta a chiudere o ad aprire se le condizioni a livello nazionale e locale lo consentiranno. Sarà dunque necessario tenere sotto osservazione la curva epidemiologica e valutare anche come le riaperture potranno influire su di essa.