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Coprifuoco alle 23, Draghi trova il compromesso: pronta la modifica, ma non per tutti

Mario Draghi

Mario Draghi sta cercando un compromesso tra il volere della Lega e quello di Roberto Speranza sul coprifuoco.

Il coprifuoco potrebbe essere presto spostato alle ore 23, ma non in tutte le Regioni. Mario Draghi sta cercando un compromesso tra quello che ha chiesto la Lega e quello che ha stabilito Roberto Speranza.

Coprifuoco alle 23: il compromesso di Mario Draghi

La data ufficiale per eventuali nuove aperture e per la modifica del coprifuoco è il 17 maggio. Il coprifuoco potrebbe essere spostato alle ore 23 almeno per le Regioni che si troveranno nella zona gialla. Secondo le indiscrezioni riportate su affaritaliani.it da Alberto Maggi, Mario Draghi sarebbe alla ricerca di un compromesso tra la Lega e Roberto Speranza. Il Ministro della salute vuole restrizioni più dure e la massima prudenza. Ad appoggiarlo il Pd. La Lega, invece, ha chiesto a gran voce di abolire il coprifuoco o almeno di spostarlo dalle 22 alle 23. Questa decisione potrebbe presto arrivare.

Coprifuoco alle 23: modifiche nella zona gialla

Per quanto riguarda le Regioni che si trovano in zona rossa e probabilmente anche quelle in zona arancione quasi sicuramente non cambierà nulla e il coprifuoco rimarrà uguale ad ora. Il Governo sta facendo i conti con le pressioni politiche, ma anche con quelle di tutte le attività economiche, che hanno bisogno di lavorare. Per questo Mario Draghi sta pensando ad una piccola concessione sul coprifuoco per le Regioni in zona gialla. Passo dopo passo potrebbero arrivare nuove modifiche delle norme anti-Covid. Un altro tema molto affrontato è quello delle riaperture delle palestre, delle piscine e delle attività sportive al chiuso, così come la possibilità di mangiare all’interno dei ristoranti e delle pizzerie, rispettando ovviamente tutti i protocolli anti-contagio.

Coprifuoco alle 23: i colori delle Regioni

Nella giornata di oggi, 3 maggio, sono di nuovo cambiati i colori delle regioni italiane. Quasi tutto il nostro Paese è ritornato in zona gialla. Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia sono rimaste in zona arancione, mentre l’unica in zona rossa è la Valle d’Aosta. L’indice Rt è risalito sopra a 1 e questo sta facendo molto preoccupare. “Potrebbe essere dovuta a un incremento dei casi tra i bambini tornati a scuola subito dopo Pasqua, adesso vedremo cosa succederà verso la metà di maggio, quando si valuteranno gli effetti di un’Italia tornata quasi completamente gialla” ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.