> > Coprifuoco da metà maggio, le 3 ipotesi: slittamento alle 23 o alle 24 o abo...

Coprifuoco da metà maggio, le 3 ipotesi: slittamento alle 23 o alle 24 o abolizione totale

Coprifuoco

Ci sono tre ipotesi diverse per quanto riguarda il coprifuoco da metà maggio. Potrebbe slittare alle 23, alle 24 oppure essere abolito del tutto.

Settimana di decisioni importanti per il Governo. Ci sono tre ipotesi al vaglio per quanto riguarda il coprifuoco. Potrebbe essere spostato alle 23, alle 24 oppure potrebbe essere abolito del tutto. Presto verrà presa una decisione definitiva.

Coprifuoco da metà maggio: sta per arrivare la decisione

Il Governo sta per prendere nuove importanti decisioni, soprattutto per quanto riguarda il coprifuoco e le nuove riaperture. Sarà una settimana di check-up dopo l’allentamento delle misure avvenuto il 26 aprile. Se i dati continueranno a migliorare, potrebbe esserci un nuovo via libera, con misure molto meno rigide. Una delle battaglie in corso riguarda il coprifuoco, che per ora è ancora fissato alle 22. La Lega è in prima linea in questa battaglia. L’orario in cui scatta il divieto di spostamento potrebbe essere destinato a slittare. Un po’ più difficile sarà pensare che possa essere abolito completamente. Le ipotesi più plausibili riguardano lo slittamento alle 23 oppure a mezzonotte per un paio di settimane, prima di un vero ipotetico liberi tutti. “Io, come credo la maggior parte degli italiani voglio riaprire, voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme. Ma, come ho detto l’altra volta quando abbiamo parlato di questo, bisogna farlo in sicurezza, cioè calcolando bene il rischio che si corre” ha spiegato Mario Draghi. Al momento i dati sono incoraggianti, sia per quanto riguarda le vaccinazioni, sia per i ricoveri e le vittime. “Se l’andamento dovesse continuare in questa direzione, chiaramente la cabina di regia procederà ad altre riaperture” ha aggiunto Draghi.

Coprifuoco da metà maggio: richieste e decisioni

Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha spiegato che è il caso di resistere ancora qualche settimana prima di aprire i locali la sera anche al chiuso. “Se continuiamo con questi numeri sui vaccinati, tra 15 giorni si potrà spostare il coprifuoco in avanti” ha spiegato. Ha aggiunto che bisogna continuare a rispettare le regole, tenere la mascherina ed evitare assembramenti. Maria Stella Gelmini, ministra degli Affari regionali, ha assicurato che il governo sta lavorando in base all’andamento dei contagi e si parlerà della ripresa dei matrimoni e degli sport. La cabina di regia si riunirà la prossima settimana per aggiornare le misure. Il premier sta cercando di trovare una linea di equilibrio. Per quanto riguarda il coprifuoco, ristoratori, Lega, presidenti delle Regioni, ministri e altre forze del governo, stanno cercando di farlo spostare a mezzanotte, ma potrebbe essere stabilito alle 23. A giugno potrebbe essere abolito. “Su questo il Comitato non si è mai pronunciato, ci sono pochissimi elementi per valutare dal punto di vista scientifico la questione e quindi si tratta di una decisione esclusivamente politica. È indubbio che il coprifuoco limiti la circolazione delle persone e quindi se ci sono meno persone in giro c’è meno capacità di trasmettere il virus” ha spiegato Fabio Ciciliano del Comitato tecnico scientifico.

Coprifuoco da metà maggio: nuove riaperture

Tra le attività bloccate che verranno esaminate ci sono i ristoranti al chiuso, le piscine coperte, i centri commerciali nei weekend e il settore dei matrimoni. “Importante essere graduali, capire quali riaperture hanno più effetto sui contagi e quali meno” ha spiegato Mario Draghi. Il premier ha sottolineato che servono attenzione, prudenza e gradualità. Le Regioni spingono anche per rivedere il parametro dell’indice Rt, che sta lentamente risalendo e rischia di mandare in arancione alcune zone, bloccando le riaperture. Ci sarà una riunione dei tecnici dell’Iss e del ministero della Salute, con i rappresentanti delle Regioni, per un’eventuale modifica che sposti il parametro dalla progressione dei nuovi positivi alle ospedalizzazioni, per avere un dato in grado di restituire il quadro della situazione.