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Corea del Nord, l'Onu approva nuove sanzioni

Corea del Nord

Il Consiglio per la Sicurezza dell'Onu ha approvato nella serata di ieri all'unanimità nuove e più pesanti sanzioni nei confronti della Corea del Nord

La Corea del Nord è stata nuovamente colpita dall’Onu. Nella serata di ieri, infatti, il Consiglio per la Sicurezza ha approvato all’unanimità nuove e più pesanti sanzioni nei confronti di Pyongyang.

Consiglio per la sicurezza dell’Onu ha approvato nuove sanzioni contro la Corea del Nord: ecco quali

Il Consiglio per la Sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità nuove e più pesanti sanzioni nei confronti della Corea del Nord. Ma per il momento ci si ritrova ancora lontani da quelle punizioni “più dure di sempre” che Nikki Haley, l’ambasciatrice statunitense all’Onu, aveva richiesto il giorno successivo dell’ultimo test nucleare nordcoreano che è stato effettuato lo scorso 3 settembre.

Infatti, il testo originale che è stato definitivamente approvato intorno alla mezzanotte ora italiana, è stato decisamente ammorbidito rispetto alla prima bozza che era stata proposta da parte degli Stati Uniti.

Entrando nello specifico, queste nuove sanzioni prevedono il bando alle esportazioni tessili di Pyongyang e il divieto alle esportazioni di petrolio e gas naturale verso la Corea del Nord. Ad eccezione di una quantità necessaria per garantire comunque il sostentamento della popolazione.

Inoltre, il testo ha portato anche alla cancellazione dell’iscrizione di Kim alla lista nera, il che avrebbe portato al divieto di mettersi in viaggio e al congelamento di tutti i suoi asset.

Le conseguenze delle nuove sanzioni

Ad essere veramente penalizzata da queste nuove sanzioni è stata soprattutto l’industria tessile nordcoreana, che è stata colpita da una punizione che era già stata approvata dai cinque membri permanenti ancora prima del voto finale.

E’ stato senza dubbio un brutto colpo per la Corea del Nord, ma non quello definitivo, in quanto si tratta di poca cosa rispetto a quello che più conta. Ovvero il petrolio. E’ stato proprio su questo aspetto che gli americani che hanno concesso di più, come si può leggere nella prima parte del documento: “Gli Stati membri devono vietare fornitura vendita e trasferimento in Corea del Nord di gas naturale e prodotti petroliferi raffinati”.

Salvo poi fare un’eccezione che fa la differenza: “La fornitura, il trasferimento o la vendita a Pyongyang di tutti i derivati del petrolio sino a 500 mila barili per un periodo di tre mesi dal primo settembre, e sino a 8.5 milioni di barili l’anno a partire dal primo gennaio 2018. A patto che siamo impiegati per il sostentamento della popolazione e non servano a generare profitto da investire in programmi nucleari”.

La reazione degli Stati Uniti a queste nuove sanzioni

L’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, ha parlato di come gli Stati Uniti hanno reagito di fronte a queste nuove sanzioni contro la Corea del Nord: “La Corea del Nord non ha ancora passato il punto di non ritorno” e ha inoltre precisato che “gli Usa non cercano la guerra con Pyongyang”.

Sempre la Haley ha concluso: “Il mondo civilizzato deve fare quello che la Corea del Nord non sta facendo, ossia fermare la sua marcia verso la costruzione di un arsenale nucleare. La scelta e’ loro. Se continueranno su questa strada continueremo ad aumentare la pressione, se decideranno di cambiare percorso il mondo vivrà in pace con loro”.