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Corea del Nord, Seul: installate batterie antimissile Thaad

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è stata completata l'installazione preliminare delle quattro nuove batterie antimissile americane Thaad alla nuova base di Seongju, a 300 km a sud di Seul.

Secondo quanto riferito dal Ministro della Difesa sudcoreano, è stata completata l’installazione preliminare delle quattro nuove batterie antimissile americane Thaad alla nuova base di Seongju, a 300 km a sud di Seul.

Completata l’installazione preliminare di nuove batterie antimissile Thaad vicino a Seul

E’ stata messa a punto e completata l’installazione preliminare delle quattro nuove batterie antimissile americane Thaad alla base di Seongju, a circa trecento chilometri da Seul. A rendere nota questa notizia è stato il Ministro della Difesa sudcoreano.

La decisione è stata presa in quanto la misura è stata considerata “urgente” per via delle minacce di Pyongyang. In particolar modo, l’annuncio è avvenuto nel momento della chiusura del trasporto delle batterie da parte dei militari degli Stati Uniti.

Inoltre, il Ministero è intenzionato ad avviare delle consultazioni con Cina e Russia, ovvero quelli che sono considerati come Paesi vicini “rilevanti”.

La protesta degli abitanti della zona: i motivi

Questa nuova postazione militare appena completata, però, non è stata accolta con favore da parte degli abitanti della zona. Infatti, un centinaio di persone ha contestato il trasporto delle batterie da parte delle truppe Stati Uniti.

Da questa protesta sono scaturiti anche degli scontri, durante i quali trentotto persone sono rimaste ferite. Il motivo di queste contestazioni deriva dal timore di potenziali danni alla salute causati dai sistemi di radar. Ma non solo. Ad animare la protesta è stata soprattutto la paura che la base e la zona vicina diventino un potenziale obiettivo degli attacchi di Kim Jong-un.

La richiesta di sanzioni più forti nei confronti della Corea del Nord

Moon Jae-in, Presidente sudcoreano, e Shinzo Abe, Premier giapponese, hanno deciso di attuare una collaborazione e di lavorare d’intesa per sollecitare le “più forti” sanzioni contro la Corea del Nord.

Tra queste sanzioni più pesanti incluso il taglio dell’export di petrolio. Questo è il risultato dell’incontro avvenuto a Vladivostok, a margine del Forum economico orientale.

Sull’argomento è intervenuto anche il portavoce presidenziale Yoon Young-chan, il quale ha riferito: “È tempo di aumentare la pressione sul Nord piuttosto che ingaggiare il dialogo sotto le attuali condizioni”.

Posizione leggermente diversa invece quella di Putin e della Russia: “Non dobbiamo mettere la Corea del Nord all’angolo, bisogna mantenere la lucidità”, ha dichiarato il Capo del Cremlino. Che poi ha ribadito: “E’ impossibile risolvere il problema nordocreano solo con le sanzioni”.