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Coronavirus, bilancio del 28 gennaio 2022: 143.898 nuovi casi e 378 morti in più

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Le autorità del ministero della Salute hanno comunicato il bilancio dell'emergenza coronavirus al 28 gennaio, che sale di 143.898 casi e 378 morti.

Come di consueto il ministero della Salute, di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità e le amministrazioni delle singole regioni, ha diramato il bilancio dell’emergenza coronavirus aggiornato a venerdì 28 gennaio. Rispetto alla giornata precedente, in cui si erano verificati 155.697 contagi, sono stati registrati 143.898 casi positivi, 378 decessi e 181.594 guarigioni/dimissioni, che portano il totale complessivo dell’emergenza dall’inizio della pandemia in tutta Italia a 10.683.948 contagi, 145.537 vittime e 7.869.583 guariti. Si contano -15 terapie intensive e -57 ricoveri.

Coronavirus, il bilancio nazionale oggi

Il ministero della Salute ha pubblicato la tabella riepilogativa nella quale sono illustrati i dati dell’emergenza sanitaria regione per regione. Sono 1.051.288 i tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività si attesta intorno al 13,7% (-1,3%).

Con 406.743 casi attualmente positivi è ancora la Lombardia la Regione con il più alto numero di contagi. Seguono l’Emilia Romagna con 382.007, il Lazio con 287.215, il Veneto con 256.879, la Campania con 237.046, la Sicilia con 231.716, la Toscana con 167.482, il Piemonte con 156.542, la Puglia con 128.440 e l’Abruzzo con 106.162 attualmente positivi. In Friuli Venezia Giulia si contano 67.765 contagiati, in Liguria 46.795, in Calabria 39.918, nelle Marche 25.091, in Umbria 24.605, in Sardegna 23.046 e in Basilicata 18.087. Nelle province autonome di Bolzano e Trento si contano rispettivamente 25.321 e 23.608 casi. Il numero più basso di persone attualmente positive si registra in Valle D’Aosta con 4.972 casi, preceduta solo dal Molise con 9.388.

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Al momento, dei 2.668.828 attualmente positivi, 2.647.402 si trovano in isolamento domiciliare. 19.796 i pazienti ricoverati con sintomi di vario genere. Sono 1.630 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, con un calo di 15 unità.