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Coronavirus, la variante mutata dei visoni sfugge agli anticorpi: lo studio

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Gli anticorpi prodotti dall'uomo non hanno effetto sulla variante di Coronavirus acquisita dai visoni.

Da mesi ormai gli esperti hanno scoperto che i visoni sono tra gli animali che possono contrarre il Coronavirus. A preoccupare tuttavia è più che altro la variante che la specie ha acquisito: la Y453F. Essa presenta una mutazione al livello della proteina Spike, la quale ha un mix di ben cinque alterazioni. È per questa ragione che, come rivela un studio condotto dal German Primate Center del Leibniz Institute for Primate Research di Göttingen, terapie e anticorpi conosciuti attualmente non sarebbero efficaci contro di essa.

Lo studio sul Coro nei visoni

I risultati evidenziati dallo studio, pubblicati nella rivista scientifica Cell Reports, rivelano che gli anticorpi prodotti naturalmente o tramite le cure negli esseri umani contro il Coronavirus non sono efficienti nella variante acquisita nei visoni. “Uno dei due anticorpi di uno dei cocktail autorizzati come terapia contro l’infezione da Sars-Cov-2 non è più stato in grado di inibire efficacemente la variante virale con mutazione Y453F. Inoltre il nostro studio dimostra che la mutazione Y453F riduce l’inibizione del virus da parte degli anticorpi indotti dall’infezione naturale nei pazienti con Covid-19. Ciò significa che le persone che sono state contagiate da Sars-CoV-2 potrebbero avere una protezione ridotta contro le varianti virali del visone“. Lo ha affermato Markus Hoffman, ricercatore del German Primate Center e primo autore dello studio.

Il timore adesso è che anche altri animali possano sviluppare delle varianti del virus. “Nel frattempo – ha aggiunto Stefan Pöhlmann che ha co-condotto la ricerca –  la mutazione Y453F è emersa anche negli esseri umani senza che l’infezione fosse determinata dalla variante del visone. Quando il virus si replica per lunghi periodi di tempo nelle persone immunocompromesse, può mutare dando origine a varianti resistenti. In questo caso, la mutazione che guida la resistenza era identica a quella osservata negli animali“.