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Coronavirus, quanti over 60 non hanno ancora ricevuto la prima dose

Coronavirus over 60 vaccino

2,7 milioni di under 60 devono ancora ricevere la seconda dose. Lo evidenzia l'ultimo monitoraggio del Governo.

Circa 2 milioni e 700 mila italiani nella fascia over 60 non si sono sottoposte alla prima dose del vaccino anti-covid, mentre sono solo 140 mila nella stessa fascia nell’ultima settimana. Lo rivela l’ultimo monitoraggio stilato dal Governo che rivela quanti sono gli italiani nella fascia over 60 ad aver ricevuto il vaccino. Ad attirare l’attenzione, la somministrazione dei due vaccini a vettore virale ovvero Johnson & Johnson e AstraZeneca che rispetto a Moderna e Pfizer sono stati somministrati in misura minore.

Coronavirus over 60 vaccino, Fondazione Gimbe: 2,5 milioni di italiani non hanno ricevuto la prima dose

In particolare la Fondazione Gimbe ha messo in evidenza come il 14% delle persone di età superiore ai 60 anni deve ancora ricevere la prima dose. Ha quindi spiegato: “Il trend di coperture vaccinali per fasce di età conferma ormai l’appiattimento delle curve degli over 80 e delle fasce 70-79 e 60-69, oltre a dimostrare una netta flessione nelle ultime tre settimane per la fascia 50-59 anni, già a copertura inferiore al 70%”.

Coronavirus over 60 vaccino, Viola: “Meglio coprire bene gli over50”

Nel frattempo l’immunologa Antonella Viola ha messo in evidenza come ci si debba concentrare nel proteggere “bene le persone con più di 50 anni piuttosto che vaccinare i ragazzi”.

La situazione ci racconta tuttavia che solo negli ultimi sette giorni sono state vaccinate 140 mila persone over 60. Nello specifico si parla di 13.487 inoculazioni con Johnson & Johnson e 8.808 AstraZeneca. Numeri nettamente superiori con Pfizer che conta 103.522 inoculazioni e 14.370 con Moderna.

Coronavirus over 60 vaccino, Cartabellotta: “Non è accettabile gestione ‘attendista’”

Il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha messo in evidenza come sia importante in questa fase agire in modo tempestivo: “Se al momento attuale tutti i dati dimostrano una bassa circolazione del virus e ed un impatto ospedaliero ormai minimo, non è accettabile una gestione ‘attendista’ della variante Delta, contro la quale occorre attuare tempestivamente le misure raccomandate dall’Ecdc: potenziare sequenziamento e contact tracing, attuare strategie di screening per chi arriva dall’estero, accelerare la somministrazione della seconda dose negli over 60 e nei fragili, commisurando l’intensità delle misure non farmacologiche di contenimento del contagio alla loro copertura completa”.