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Cosa è il Decreto energia su benzina e bollette del governo Draghi

Il premier Mario Draghi

Le voci più importanti del Decreto energia su benzina e bollette del governo Draghi sono quelle relative a rateizzazione maggiore ed ai controlli

In dirittura di arrivo il Decreto energia su benzina e bollette del governo guidato da  Mario Draghi, decreto che verrà varato domani, venerdì 18 marzo, e che prevede interventi mirati a contenere le spese per famiglie e imprese. Lo scopo è tagliare i prezzi di benzina e gasolio e farlo con risorse economiche non eccellenti. Il cardine pare ruotare su un abbassamento del costo del carburante per tre mesi di circa 20 centesimi. E i fondi per coprire? Si parla dell’extragettito dell’Iva. Il concetto da applicare sarebbe quello dell’accisa mobile entrato in vigore nel 2008. In sostanza ogni tre mesi le accise vengono corrette per compensare le variazioni dell’Iva dovute all’andamento dei prezzi internazionali. Allo studio anche altri interventi e la seconda dolente nota è quella del caro bollette

Decreto energia su benzina e bollette, le rateizzazioni

La parola chiave è “rateizzazione”. Il meccanismo attuale prevede la possibilità di pagare il 50% subito e il resto in dieci step. Da Palazzo Chigi fanno sapere che il margine di rateizzazione sarà ampliato. Come? Chi fosse moroso con la sua utenza domestica potrà rateizzare senza interessi fino a 10 mesi le somme sul periodo gennaio-aprile e potrebbe farlo pagando metà della cifra complessiva per la prima rata e l’altra metà con versamenti da minimo 50 euro e fino a 10 mesi. 

Più controlli su prezzi e pompe di benzina

Un’altra strada pare sia quella di attribuire più poteri al Garante dei Prezzi, dandogli facoltà di chiedere alle imprese tutti i chiarimenti sul perché abbiano alzato i prezzi. E senza risposte scatterebbe una multa da 500 a 5000 euro dopo il decimo giorno. Poi scatteranno i controlli alle pompe di benzina, con gli operatori dei Monopoli e delle Dogane a monitorare i prezzi su 20mila distributori. Dal canto suo il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti vorrebbe rifinanziare subito con 1,8 miliardi di euro il Fondo di garanzia per le Pmi e un fondo ad hoc per i ristori delle imprese più esposte. Al vaglio anche la possibilità di abbassare la temperatura dei termosifoni negli uffici pubblici o le luci sui monumenti.