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Cosa preparare con la frutta esotica

Cosa preparare con la frutta esotica

Cosa preparare con la frutta esotica? La scelta è ampia: dalle torte, ai frullati fino ai cocktail più fantasiosi e dissetanti. Alcuni esempi Cosa preparare con la frutta esotica è una domanda a cui molti Italiani non saprebbero rispondere. Nelle nostre tavole trionfano ancora i frutti nostrani,...

Cosa preparare con la frutta esotica? La scelta è ampia: dalle torte, ai frullati fino ai cocktail più fantasiosi e dissetanti. Alcuni esempi

Cosa preparare con la frutta esotica è una domanda a cui molti Italiani non saprebbero rispondere. Nelle nostre tavole trionfano ancora i frutti nostrani, anche se non mancano quelli provenienti da lontano, CentroSud America e Sud Est asiatico. Esiste però un’altra realtà emergente: quella che, negli ultimi anni, si è formata in Sicilia. Sono i produttori di frutta esotica: un mercato ancora non affermato, ma che, a fronte di costi eccessivi sui prodotti nostrani, ha soppiantato i frutti esotici alle coltivazioni tradizionali di aranci, mandarini e limoni. Coltivazioni che il clima mite ha favorito in città del Sud Italia(Milazzo, Ragusa, ad esempio), ma che stanno lentamente diffondendosi in tutta la Sicilia.

Cosa preparare con la frutta esotica

La frutta in genere è un elemento nutritivo fondamentale per l’essere umano. Va consumato al naturale per preservare le proprietà che con la cottura andrebbero perse. La frutta, nostrana o esotica che sia, contiene vitamine e sali minerali facilmente assimilabili dall’organismo. In Sud Italia è possibile coltivare anche alcuni frutti esotici: mango, maracuja, avocado. I costi nel mercato italiano sono vantaggiosi e a km zero. Mango e maracuja prodotti in Sicilia, ad esempio, possono arrivare a costare anche il 75% in meno rispetto a quelli importati dai Paesi di origine(generalmente, il CentroSud America e il Sud Est asiatico). Ma vediamo alcuni esempi nel dettaglio e cosa preparare con la frutta esotica.

Papaya. Chiamata anche “frutto degli angeli“, è originaria dell’America Tropicale. Quando è matura, ha un colore gialloarancio. Si mangia fresca senza semi e dalla polpa si ricavano ottime bevande dissetanti, mentre in cucina i suoi semi – macinati – vengono usati per insaporire e profumare i piatti di carne. Ha buone proprietà anche per la pelle e con la maschera(ottenuta frullando la polpa) si fanno impacchi per viso e collo. Per un effetto pelle liscia e morbida.

Litchi. Originario della Cina, contiene 72 mg/100g di vitamina C. (E’ sufficiente mangiarne 10 frutti per coprire l’intero fabbisogno giornaliero). Non solo! Contiene acido nicotinico, responsabile della depurazione del sangue, per il suo effetto dilatatore dei vasi sanguigni. Ha proprietà antiossidanti: previene quindi malattie come l’alterosclerosi. Il frutto si consuma al naturale, si impiega per fare macedonie, o aggiunto ai cocktail(spumante o rum) e sorbetti di gelato.

Maracuja. Chiamata anche “frutto della passione” per le caratteristiche che richiamano la Crocifissione di Cristo, è originaria del Brasile. La polpa è profumata e il sapore dolce-agre. In cucina, si usa per fare il succo che è la base di alcuni cocktail; ma si usa anche per preparare marmellate, sorbetti, dessert e liquori. Può essere unita allo yogurt bianco o per fare frullati gustosi.

Ananas. Chiamato anche pineapple in inglese, perché ha la forma di una pigna, è originaria del Centro-Sud America. Frutto simbolo di benvenuto in ogni parte del mondo, si usa in cucina per fare macedonie per il suo sapore morbido. Ma anche per fare dolci, conserve, confetture, canditi e per la Pinacolada(cocktail con ananas fresco frullato e rum).