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Cosa rischia Putin se venisse condannato all’Aja per crimini di guerra in Ucraina

Vladimir Putin

Il magistrato internazionale Karim Khan ha ravvisato gli estremi per procedere sui crimini di guerra: cosa rischia Putin se venisse condannato all’Aja

Su cosa rischia Vladimir Putin se venisse condannato all’Aja per crimini di guerra in Ucraina ci sono due scuole di pensiero: la prima è quella strettamente giuridica per cui il presidente russo potrebbe essere condannato all’ergastolo come i suoi (poco) illustri predecessori Slobodan Milosevic, ex presidente della Serbia accusato di crimini di guerra in Croazia e Radovan Karadzic, ex presidente della repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina.

Cosa rischia Putin condannato all’Aja: lo spettro della contumacia

La seconda è quella per cui pur condannato in contumacia Putin, a patto che esca dalla guerra ancora con il potere in mano, diventi un “latitante” a piede libero. Già, perché chi lo andrebbe ad arrestare un Putin ancora in sella al Cremlino? Il dato è che il magistrato inquirente della Corte penale internazionale Karim A. Khan ha aperto un’indagine su quanto sta accadendo in Ucraina: si sospettano crimini di guerra commessi dalla Russia. Lo stesso ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva tweettato: “Ho appena sottoscritto, insieme ad altri Paesi, la procedura di attivazione della Corte penale internazionale, per identificare la sussistenza di eventuali crimini di guerra in Ucraina”.

“Base ragionevole per crimini di guerra e contro l’umanità”

A parere del requirente “c’è una base ragionevole per ritenere che siano stati commessi in Ucraina sia presunti crimini di guerra, sia crimini contro l’umanità“. E ancora: “È mia intenzione che questa indagine riguardi anche eventuali nuovi presunti reati che rientrano nella giurisdizione del mio ufficio e che sono commessi da qualsiasi parte in conflitto e in qualsiasi parte del territorio dell’Ucraina”. Putin è già censito all’Aja, con diverse formule procedurali, per i crimini legati alla repressione violenta delle proteste filo-europee a Kiev nel 2013-2014 e per i fatti della Crimea.