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Cosa successe il 16 ottobre 1943: la triste ricorrenza della deportazione degli ebrei

Cosa successe il 16 ottobre 1943: la triste ricorrenza della deportazione degli ebrei

Succede il 16 ottobre di 79 anni fa: la ricorrenza della deportazione dal ghetto di Roma

Sono passati ormai 79 anni da uno dei giorni più bui della storia d’Italia. Il 16 ottobre 1943 la Gestapo iniziò il rastrellamento del ghetto di Roma, deportando migliai di ebrei italiani nel campo di concentramento di Auschwitz.

Himmler diede l’ordine, poi la retata della Gestapo nel ghetto di Roma

Già il giorno dopo l’occupazione tedesca di Roma, il 10 settembre del ’43, Himmler Ministro dell’Interno, aveva inviato al tenente colonnello delle SS sul posto Herbert Kappler che recitava: “I recenti avvenimenti italiani impongono una immediata soluzione del problema ebraico nei territori recentemente occupati dalle forze armate del Reich“.  Dopo solo qualche giorno, un nuovo messaggio dai toni ancora più diretti: “Tutti gli ebrei, senza distinzione di nazionalità, età, sesso e condizione dovranno essere trasferiti in Germania e ivi liquidati“. Il colonnello, che già teneva sotto controllo la comunità, ideò quindi un piano basato sulla sorpresa: nel giorno di shabat, ovvero di riposo per gli ebrei, 365 uomini della Gestapo chiusero il ghetto di Via del Portico d’Ottavia rastrellando la zona e prelevandone ogni abitante. In tutto la retata portò all’arresto e alla deportazione di 1529 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 bambini e bambine