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Cosa vuol dire che Claudio Ranieri è stato esonerato

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Via Claudio Ranieri dalla panchina del Leicester City. Meno di un anno fa era un eroe, oggi il calcio fa a meno di lui. Cosa significa il suo esonero. La magia di Claudio Ranieri è finita. Il Leicester City ha deciso di esonerare il tecnico che, la scorsa stagione, era stato il vero protagonista d...

Via Claudio Ranieri dalla panchina del Leicester City. Meno di un anno fa era un eroe, oggi il calcio fa a meno di lui. Cosa significa il suo esonero.

La magia di Claudio Ranieri è finita. Il Leicester City ha deciso di esonerare il tecnico che, la scorsa stagione, era stato il vero protagonista di un’impresa unica nella storia del calcio, quella di portare una piccola squadra davanti a tutti, mettendosi alle spalle corazzate come Chelsea, Manchester City, Manchester United e Arsenal.

Cinque sconfitte consecutive in Premier League, nemmeno un gol segnato, finora, nel 2017, sconfitta in Champions League contro il Siviglia (risultato finale 2 a 1), 17 esimo posto in classifica, solo un punto in più della terzultima, ovvero a ridosso della zona retrocessione. Un passaggio violento, se si pensa al primo solitario posto di un anno fa, violento al punto da indurre la dirigenza della squadra inglese a optare per l’esonero del tecnico. “E’ stata la decisione più difficile da prendere in quasi sette anni di proprietà”, ha dichiarato il vice presidente del Leicester Aiyawatt Srivaddhanaprabha.

Claudio Ranieri incapace di ripetere il miracolo dell’anno scorso

Ranieri, tradito da tutte le sue stelle, da Jamie Vardy al capitano Wes Morgan a Ryad Mahrez, non è riuscito a invertire l’andamento disastroso di una stagione che si preannunciava difficile già in partenza (e non poteva essere che così).

“Il mio sogno è morto”, ha dichiarato Ranieri, “dopo l’euforia dell’anno scorso e l’incoronazione a campioni della Premier League, speravo di restare al Leicester, la squadra che amo, per sempre. Purtroppo non è stato così”.

Gli esoneri di Claudio Ranieri

E dire che Claudio Ranieri è uno che agli esoneri è senza dubbio abituato. Per lui le delusioni sono iniziate a Napoli nel novembre del 1993 (esonerato da Ferlaino), sono passate per Madrid (esonero dall’Atletico nel 2000, dopo otto mesi di incarico), poi per Londra (con il Chelsea, nel 2004). Tornato in Italia, Ranieri è stato esonerato dalla Juventus (nel 2009) e si è dimesso da allenatore della Roma (nel 2011). L’anno successivo ha lasciato il posto a Stramaccioni sulla panchina dell’Inter.

Prima di tornare in Inghilterra, Ranieri è stato esonerato anche dal Monaco nel 2014 (esonero a fine stagione, peraltro dopo un buon campionato) e dalla nazionale della Grecia (novembre 2015, dopo la sconfitta casalinga contro le Faer Oer).

La favola che non si cancella

Infine la favola Leicester City, con una vittoria che ha cancellato con un solo colpo ogni precedente delusione. Precedente e futura, perché, esonero o meno, la Premier, lo scorso anno, Ranieri l’ha vinta per davvero.

Sul Corriere, Cristiano Gatti ha scritto che “il caso umano di Claudio Ranieri è portato ad esempio per significare quanto cinismo, quanta ingiustizia, quanta ingratitudine regni nel mondo palancato del calcio”. Con l’esonero, Ranieri ha raccolto attestati di vicinanza da molti colleghi. Juergen Klopp, ad esempio, ha definito l’allontanamento del tecnico italiano “una decisione senza senso, paragonabile per assurdità alla Brexit o all’elezione di Trump”. Mourinho si è detto molto dispiaciuto, perché “Claudio è un amico, una brava persona”.