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Cos'è la Vigoressia: cause e sintomi più comuni

Vigoressia

Con l'età media dei casi in continua diminuzione, scopriamo quali sono le cause e i sintomi della Vigoressia.

Non è un mistero come le patologie legate all’alimentazione stiano diventando un fattore di crescente preoccupazione. In quella che viene definita l’era “social” dell’apparire, sempre più giovani di entrambi i sessi si fanno influenzare da modelli di aspetto difficili da raggiungere. Oltre alle patologie più conosciute, come anoressia e bulimia, si fanno largo disturbi come la vigoressia e l’ortoressia.

Vigoressia

La vigoressia, o bigoressia, è un disturbo appartenente alla sfera delle dismorifie. La tipologia di problematiche legate alla vigoressia divengono facilmente intuibili se si considera il nome internazionale della patologia: bigoressia è infatti un adattamento italiano del termine inglese bigorexia, creato a partire dall’aggettivo big. Chi soffre di bigoressia conclamata risulta infatti ossessionato dalla propria forma fisica, considerata sempre e comunque insufficiente. In particolare, sotto forte attenzione è posta la propria massa muscolare: il bigoressico si vedrà sempre e comunque magro, nonostante la quantità di tempo speso ad allenarsi e la mole di massa muscolare ottenuta.

Si parla infatti di anoressia inversa, costituendo la vigoressia l’esatto contrario del disturbo citato. Se l’anoressia porta a vedere il proprio corpo come sempre grasso, la bigoressia impedisce a chi ne soffre di vedere il proprio corpo in modo oggettivo, giudicandolo sempre troppo esile. La differenza che intercorre tra un appassionato di fitness mai soddisfatto ed un vigoressico non è assolutamente da poco. Chi soffre di questo disturbo infatti presenta una grave situazione psicologica che ne altera il comportamento. Dalla vergogna per il proprio corpo (nascosto da abiti larghi) al rifiuto di tutte quelle situazioni che prevedano di spogliarsi (con gravi ricadute per l’intimità col partner), dall’abbandono di ogni altra attività a vantaggio degli allenamenti (anche del lavoro) sino al rifiuto del contatto sociale in molte occasioni che inciderebbero sul proprio piano di allenamento e dietetico (cene, aperitivi e simili).

Dismorfia muscolare

Una dismorfia o dismorfismo è una patologia psicologica che influenza la percezione dl proprio corpo. Si parla di dismorfia muscolare in riferimento alla vigoressia, in ragione del legame tra l’insorgere del disturbo e la ricerca spasmodica della massa muscolare.

La dismorfia muscolare non è una situazione da sottovalutare. Spesso l’impossibilità di allenarsi, di mangiare correttamente e il confronto costante con fisici scultorei costituiscono fonte di enorme disagio, talvolta anche sofferenza psicofisica. Tutto ciò è aggravato dalla difficoltà nell’individuare tale problematica: a differenza dell’anoressia, qui ci troviamo davanti a corpi atletici e sani. Bisogna quindi basarsi sui comportamenti, che nel caso della vigoressia si fanno sempre più ossessivi e pericolosi. A livelli estremi, la ricerca di un corpo perfetto potrebbe portare allo sfruttamento di sostanze illecite e dannose.

Anche per quanto riguarda lo strato sociale di riferimento, la dismorfia muscolare è all’esatto opposto dell’anoressia: malgrado una comunanza al livello demografico (dai 15 ai 23 anni, con casi sempre più precoci), la vigoressia colpisce al 90% la popolazione maschile.

Ossessione per il cibo

L‘ortoressia spesso accompagna il disturbo di dismorfia muscolare. Si tratta di una psicopatologia che altera il rapporto col cibo, portando chi ne soffre a monitorarne minuziosamente e costantemente quantità e la tipologia. Una eccessiva rigidità nell’applicazione di norme alimentari, il conteggio ossessivo di calorie e nutrienti, la predilezione per alimenti con pochi grassi portano a comportamenti spesso definiti come tipici dell’ortoressia. Evidente è la connessione di questo disturbo con la costante ricerca di un fisico difficile da raggiungere, propinato da modelli e stili di vita non reali. Tanto che ai livelli più gravi, gli sgarri alle rigide imposizioni dietetiche, perfino quelli più normali e comuni (pranzi in famiglia, cene tra amici o con il partner, festività), suscitano sofferenza e disagio, oltre che un profondo senso di colpevolezza, denotante un disturbo psicologico.