Linda Altri arresti a Cosenza e provincia per assenteismo. Dai registri risulta che stavano svolgendo regolarmente il proprio servizio di assistenza a malati terminali e invalidi. In realtà, invece, andavano in visita ai propri parenti. O si trovavano al bar o al ristorante con gli amici per delle lunghe pause. Questi erano i comportamenti, si può dire quasi abituali, di un medico e di tre infermieri del Servizio cure domiciliari integrate dell’Asp di Cosenza.
Ai quattro malfattori è stato notificato dalla Guardia di Finanza un provvedimento di sospensione dalla loro attività per un anno. Tale decisione è stata emessa dal GIP all’interno di un’inchiesta della Procura di Cosenza proprio contro l’assenteismo.
L’inchiesta ha visto coinvolti anche altri sedici dipendenti del comune di San Vincenzo la Costa, in provincia di Cosenza. A otto di loro il Giudice per le indagini preliminari ha stabilito l’obbligo di presentarsi due volte al giorno alle forze dell’ordine. Le condotte dei dipendenti pubblici assenteisti sono state verificate dai finanzieri del Comando Provinciale del comune di Cosenza. Il controllo è avvenuto grazie alle solerti attività di videoregistrazione effettuate per mezzo di micro telecamere posizionate nei locali per la timbratura. Il resto è stato scoperto tramite pedinamenti e osservazioni tenaci.
Assenteismo: 18 indagati a Cosenza anche a febbraio
Risale allo scorso febbraio la maxi retata di Rogliano (Cosenza), sempre contro l’assenteismo, messa a segno dai Carabinieri su indicazione della Procura della Repubblica di Cosenza. In quell’occasione i militari avevano dato esecuzione a diciotto misure cautelari rivolte a dirigenti e dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale cosentina di Rogliano.
Le ricostruzioni dei fatti da parte dei militari furono eseguite nell’ambito dell’operazione denominata “All Walking”. I dipendenti si allontanavano dal luogo di lavoro per compiere attività del tutto personali. Dal fare la spesa al supermercato ad andare a giocare alle slot machine. Per un totale di ben 725 episodi di assenteismo documentati. In quel caso gli assenteisti erano stati condannati a risarcire la collettività restituendo i salari percepiti in modo indebito.
