> > “Così ho salvato una ragazza travolta dal ghiaccio sulla Marmolada”

“Così ho salvato una ragazza travolta dal ghiaccio sulla Marmolada”

La terribide slavina di ghiaccio e rocce che sfiora alcuni escursionisti a 300 km all'ora

Gli attimi concitati, poi il grido di allarme e il fronte della colata che arriva: “Così ho salvato una ragazza travolta dal ghiaccio sulla Marmolada”

“Così ho salvato una ragazza travolta dal ghiaccio sulla Marmolada”. Su Fanpage arriva il racconto raccolto dall’Adige del giovane rifugista Luca Toldo sui terribili momenti della tragedia sfociata in una  strage. La terribile slavina di ghiaccio e rocce lanciata a quasi 300 km all’ora è passata a cinquanta metri dal rifugio che Luca gestisce. La struttura si trova a 2.700 metri di quota e Luca è stato testimone diretto di quella furia che ha ucciso dieci persone accertate. 

“Così ho salvato una ragazza sulla Marmolada”

Il rifugio Ghiacciaio Marmolada non è stato travolto e Luca non solo non è caduto in preda al panico, ma è stato parte attiva nelle immediate operazioni di soccorso, quelle più difficili, caotiche, traumatiche e concitate. Luca ha visto infatti che alcuni escursionisti erano stati travolti ed ha raggiunto la linea di tragitto del crollo. Proprio lì Luca è riuscito ad estrarre ancora viva la 29enne Laura Sartori e ad avviare le prime ricerche prima dell’arrivo di altri soccorritori. 

“Qualcuno ha gridato ‘valanga!’, poi ho capito”

Ha raccontato il giovane: “La terrazza del rifugio era piena, eravamo in pieno servizio e d’improvviso hanno incominciato a gridare ‘valanga!’. Inizialmente non ho capito come potesse esserci una valanga, dato che non c’è neve”. E ancora: “Poi abbiamo visto venir giù la colata, a meno di cinquanta metri dalla Capanna e dalla terrazza, ed in un attimo siamo stati avvolti da una nuvola bianca“. Poi Luca ha spiegato: “Tutti gli ospiti sono stati fatti scendere a valle. Erano tutti sotto shock. Io sono rimasto a dare una mano nei soccorsi inizialmente, poi qui al rifugio, a preparare un pasto caldo o assicurare un letto alle persone impegnate nelle ricerche”.