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Costa Concordia, chi sono le 32 vittime del naufragio di dieci anni fa?

Costa Concordia vittime

Con il naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio 2012, morirono 32 persone provenienti da tutto il mondo. La più giovane aveva solo 5 anni.

Un naufragio costato la vita a 32 persone. Famiglie spezzate per sempre, una vacanza trasformata in un incubo. Una tragedia frutto di un incidente, ma trasformata in una clamorosa ingiustizia dettata dal comportamento vile e meschino di chi avrebbe dovuto prendere su di sé ogni responsabilità, restare fedele alla professione intrapresa e salvare le vite dei passeggeri a bordo. Sono passati 10 anni da quel tragico 13 gennaio 2012. Nel naufragio della Costa Concordia a largo dell’Isola del Giglio, morirono 32 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Le vittime – la più piccola aveva appena 5 anni e tutta una vita davanti a sé – arrivavano da Italia, Spagna, Francia, Germania, Ungheria, Perù, Stati Uniti e India.

Costa Concordia, 10 anni dal naufragio che causò 32 vittime

Salpata dal porto di Civitavecchia, la Costa Concordia stava viaggiando verso Savona. Erano le 21.45 quando l’imbarcazione ha urtato un gruppo di scogli nei pressi dell’Isola del Giglio, inclinandosi su un lato.

Sulla Concordia c’erano 4.229 passeggeri. Le 32 persone decedute nel naufragio hanno prima cercato di salire sulle lance di salvataggio sul lato sinistro, poi hanno tentato di fuggire verso il lato destro, dato che non avevano trovato posti disponibili sulle scialuppe. I loro sforzi si rivelarono vani e persero la vita.

Dal 2015, sull’Isola del Giglio, ogni 13 gennaio ricorre ufficialmente la “Giornata delle vittime della Costa Concordia” per ricordare chi ha perso la vita nel naufragio.

Costa Concordia, 10 anni dal naufragio: chi sono le vittime

Giuseppe Girolamo, batterista 30enne di Alberobello, cedette il suo posto su una scialuppa di salvataggio. Il suo atto di profonda generosità gli costò la vita, morendo da eroe. Il musicista è deceduto per asfissia da annegamento. Tra le vittime anche Maria D’Introno, 30 anni, inviata dall’altro lato del ponte 4 perché la scialuppa che aveva scelto non riusciva a essere calata in mare. Si lanciò in acqua, senza saper nuotare. Morirono annegati anche i coniugi americani Barbara Ann e Gerald Frank Heil, quando la nave si ribaltò sul fianco destro. Morì anche la tedesca Elisabeth Bauer, 79 anni, che viaggiava con l’amica Margarethe Neth, decedute per asfissia da annegamento.

Ritrovato molto tempo dopo il corpo di Maria Grazia Trecarichi, 60 anni, i cui funerali si sono potuti tenere solo il 15 novembre 2013. Dopo 2 anni e 10 mesi dal naufragio è stato ritrovato l’ultimo cadavere, quello di Russel Rebello: 32 anni, di origini indiane, lavorava sulla nave come cameriere. I suoi resti sono stati trovati in una cabina del ponte 8.

La vittima più giovane, 5 anni, è Dayana Arlotti, in vacanza con suo papà Williams. Percorrendo il corridoio all’interno della nave, i due caddero nella voragine apertasi con il definitivo ribaltamento sul fianco destro dell’imbarcazione.

Tra le vittime anche Michael Blemand, Tomás Alberto Costilla Mendoza, Sándor Fehér, Horst Galle, Christina Mathilde Ganz, Norbert Josef Ganz, Jeanne Yvonne Gregoire, Pierre André Émile Gregoire, Gabriele Maria Grube, Guillermo Gual Buades, Egon Martin Hoer, Mylene Lisiane Marie Théreèse Litzler, Giovanni Masia, Jean Pierre Micheaud, Inge Schall, Johanna Margrit Schroeter, Francis Servel, Erika Fani Soria Molina, Siglinde Stumpf, Luisa Antonia Virzì, Brunhild Werp e Josef Werp.

Costa Concordia, 32 vittime e una condanna

A perdere la vita furono 32 persone. Viaggiatori che stavano tentando in tutti i modi di fuggire da quella nave e salvarsi. Passeggeri più e meno giovani morti nel tentativo disperato di restare in vita, aggrappandosi alla vita fino all’ultimo barlume di speranza.

Il comandante della nave, Francesco Schettino, è stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione con l’accusa di omicidio colposo plurimo, naufragio colposo e abbandono della nave.