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Costa, prioritario aumentare investimenti nel compartoItalia primo Paese per numero imprese principi attivi con fatturato da quasi 5 mld

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Milano, 14 ott. (Adnkronos Salute) - La farmaceutica, settore che in Italia valore oltre 34 miliardi di euro, in vetrina a Milano. Il suo biglietto da visita: un export cresciuto del 74% in 5 anni (più della media Ue che è al 48%), un saldo con l'estero in attivo a +4,4 miliardi n...

Milano, 14 ott. (Adnkronos Salute) – La farmaceutica, settore che in Italia valore oltre 34 miliardi di euro, in vetrina a Milano. Il suo biglietto da visita: un export cresciuto del 74% in 5 anni (più della media Ue che è al 48%), un saldo con l'estero in attivo a +4,4 miliardi nel 2020 e un incremento del valore aggiunto per addetto del 33% nell'ultimo decennio (che ha permesso di raggiungere un livello superiore del 12% alla media dei big europei). Nel cuore della prima regione del Paese per investimenti in ricerca e sviluppo, martedì 9 novembre aprirà i battenti, nei padiglioni del centro espositivo di Fiera Milano a Rho, 'CphI Worldwide', maxi evento mondiale dedicato all'industria farmaceutica e chimico farmaceutica, che torna dopo lo stop imposto dalla pandemia. Tre giorni importanti per un mondo che comprende sia i principi attivi sia i prodotti finiti e che vuole ripartire, come ha sottolineato Diana Bracco, componente del comitato esecutivo di Fondazione Fiera Milano.

"Anche nell'era di Internet – spiega Bracco – le fiere rimangono un importante spazio dove valorizzare e promuovere il potenziale del brand Italia, sapendo guardare alle catene globali del valore e attraendo qui imprese e investimenti da tutto il mondo. Fondazione Fiera Milano è certa che l'edizione 2021 di CphI Worldwide (la trentesima) sarà un grande successo e consentirà alle aziende di ogni dimensione di condividere il proprio sapere e la voglia di ripartenza". "Il ritorno in presenza di un evento di questa portata è fondamentale – le fa eco Orhan Caglayan, brand director di CphI Worldwide – Le aziende farmaceutiche e biotecnologiche hanno ripreso a pianificare le loro attività sul lungo periodo e sono alla ricerca costante di partner secondari, terziari e persino quaternari".

Per le realtà che sviluppano e producono farmaci 'per conto' delle grandi multinazionali, continua Caglayan, "la fornitura di vaccini, unita a una ripresa degli investimenti nella pipeline di sviluppo, indica che i prossimi 12 mesi saranno probabilmente i più redditizi in termini di incontro di nuovi clienti anche per i piccoli player". L'evento dedicato ai 'Chemical Pharmaceutical Ingredients' e organizzato da Informa, uno dei più grandi gruppi internazionali di eventi e ricerca accademica, "sarà in grado di garantire un volume di affari considerevole per i prossimi anni – assicura l'esperto – La chiave per supportare la crescita del settore è ovviamente incontrare i partner strategici, per questo riteniamo che la manifestazione possa avere un ruolo cruciale".

"L'Italia è il primo Paese europeo sia per fatturato, con oltre 4,8 miliardi, sia per numero di imprese produttrici di principi attivi farmaceutici, con oltre 72 aziende per 109 siti produttivi e una quota export pari all'85% – afferma Paolo Russolo, presidente di Aschimfarma, Associazione di settore di Federchimica che rappresenta i produttori di principi attivi e intermedi farmaceutici – Il CPhI Worldwide è la fiera più importante per il settore. La presenza come espositori delle imprese italiane è sempre stata molto rilevante. Negli ultimi anni Aschimfarma ha lavorato con determinazione per ottenere che la manifestazione si svolgesse a Milano" e che il capoluogo lombardo "rientrasse nella lista delle città europee dove svolgere con cadenza regolare il CPhI. Purtroppo, l'emergenza Covid non ha consentito ad Aschimfarma di dare all'evento l'importanza che le imprese avrebbero voluto, organizzando eventi a supporto".

"Con l'industria fieristica e congressuale in costante ripresa a livello globale, Milano si appresta nuovamente a ospitare grandi eventi che metteranno la città sotto i riflettori mondiali da qui ai prossimi anni", dice Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano. "Con CPhI Worldwide abbiamo l'occasione di consolidare il nostro posizionamento in Europa come hub principale per le grandi manifestazioni internazionali. Gli eventi che si svolgono nei nostri padiglioni generano ricadute economiche sul territorio per circa 8,3 miliardi di euro ogni anno mentre la spesa di ogni visitatore internazionale che arriva a Milano è pari a 346 euro per ogni giorno di permanenza. Numeri importanti che dimostrano quanto il business fieristico e congressuale sia un asset fondamentale per la ripartenza dell'economia del Paese".

CPhI è "una grande opportunità per l’Italia e la Lombardia", commenta Giorgio Bruno, presidente del Gruppo Cdmo-Specialisti della manifattura farmaceutica di Farmindustria. "Con 34,3 miliardi di produzione totale, sia per principi attivi sia per prodotti finiti – rimarca – nel 2020 il nostro Paese si conferma tra i grandi poli farmaceutici in Ue, insieme a Francia e Germania. Ed è addirittura al primo posto in Europa per produzione conto terzi (Cdmo), con 2,3 miliardi. Un comparto innovativo e flessibile, che conta a livello nazionale 11.500 addetti e che investe sempre di più – il 17% del fatturato nel 2020, il doppio rispetto al 2015 – anche nel digitale e nel green".

L'emergenza sanitaria "ha evidenziato quanto sia strategico il settore farmaceutico, un settore che ha un ruolo di primo piano a livello nazionale e internazionale – osserva Andrea Costa, sottosegretario alla Salute – E' quindi prioritario aumentare gli investimenti nel comparto, soprattutto nell'ambito della ricerca, costituendo e valorizzando una rafforzata alleanza strategica tra le imprese private e le istituzioni pubbliche. Le conoscenze che accumuliamo oggi saranno alla base dei nuovi farmaci approvati fra 10-20 anni. La creazione di una massa critica di competenze sarà alla base di un ecosistema integrato e sinergico che, valorizzando tutti gli attori coinvolti – pubblico, privato, terzo settore, volontariato e settore farmaceutico – sarà in grado di rafforzare il nostro sistema sanitario e renderlo così sempre più universalistico".