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Costrette a lavorare gratis per punizione: “O rientrate o vi licenzio”

Scandalo in una società ortofrutticola

Costrette a lavorare gratis per punizione, una selezione di prima scelta viene dichiarata non conforme e scatta la "rappresaglia" del datore di lavoro

Costrette a lavorare gratis per punizione: “Se non rientrare subito, domani vi licenzio”. Secondo quando riferiscono i media a Trento otto operaie sarebbero state brutalizzate per una cernita errata su un carico di mele. Brutalizzate ed obbligate a fare straordinari non pagati per “rimediare” a quell’errore. 

Costrette a lavorare gratis per punizione dopo una cernita di mele errata

Si tratta di otto operaie di uno stabilimento ortofrutticolo a cui è stato ingiunto di rientrare dopo aver timbrato il cartellino alla fine del turno di lavoro. Dal canto suo il sindacato Flai Cgil, vale a dire la Federazione Lavoratori Agro Industria, ha denunciato l’episodio. 

La Flai Cgil sugli scudi: “Costrette a lavorare gratis per punizione”

Lo ha fatto per mezzo di Elisa Cattani, Segretaria generale di Flai Cgil per il Trentino: “Queste otto donne, dopo aver terminato il loro turno di lavoro sono rientrate a lavoro per un’altra ora e mezza. Il carico era stato definito ‘non conforme’ dal cliente. La questione riguardava alcune mele di seconda scelta finite in un carico che avrebbe dovuto essere di prima qualità”. 

Cattani sulle operaie costrette a lavorare gratis per punizione: “È lavoro nero”

E ancora: “Può succedere di commettere errori durante la cernita ma esistono gli strumenti previsti dalla legge per rimediare a quanto successo. Qui purtroppo si parla di lavoro in nero”. In pratica, a detta della sindacalista, “si tratta di un’ora e mezza di lavoro in più che non viene denunciata. Se per caso una delle lavoratrici avesse subìto un infortunio durante quello straordinario, non vi sarebbe stata neppure alcun tipo di assicurazione sulla sicurezza. Questo è molto grave nel 2021″.