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Covid, Abrignani: "L'aumento dei casi? Forse perché i bambini sono poco vaccinati"

Sergio Abrignani

Secondo Abrignani l'aumento dei casi è dovuto alla bassa percentuale di vaccinati tra i bambini ed è indice che la pandemia non è ancora finita.

L’immunologo e membro del Comitato tecnico-scientifico Sergio Abrignani ha spiegato a cosa è dovuto l’aumento dei casi Covid riscontrato negli ultimi giorni evidenziando come non ci sia motivo di allarmarsi anzitempo.

Abrignani sull’aumento dei casi

Intervistato dal Corriere della Sera, ha sottolineato che il fatto che l’RT si stia riavvicinando a quota 1 è legato ad una serie di fattori e non è scontato che il rialzo debba perdurare. “Potrebbe trattarsi di una sorta di gobba temporanea che non pregiudica la discesa della curva“, ha continuato. Tra i fattori di cui sopra ha citato l’abbassamento delle temperature degli ultimi giorni (spiegazione che non lo convince) e soprattutto la bassa percentuale di vaccinati tra i bambini di 5-11 anni (32% circa). Secondo lui è probabile che possano costituire un serbatoio per il virus che così continua a circolare e seminare casi.

A ciò si aggiunga anche una “motivazione psicologica” per cui, con la mente distratta dalla guerra in Ucraina, l’attenzione individuale è calata. “La pandemia però continua ad essere una minaccia e non bisogna dimenticare che quello di indossare la mascherina è un semplice gesto di protezione da non dimenticare anche se il nostro cuore è in Ucraina“, ha evidenziato.

Abrignani sull’aumento dei casi: “Anche in Inghilterra”

Abrignani ha poi spiegato che lo stesso fenomeno di rialzo dei casi dopo l’abolizione delle restrizioni si è verificato in Inghilterra, dove in 15 giorni le infezioni sono schizzate da 30 a 60 mila. Lì però sono aumentati anche i ricoveri, mentre in Italia le terapie intensive e i reparti non si stanno per il momento riempiendo. “Cosa succederà negli ospedali lo vedremo tra due settimane, quando sapremo se all’aumento di positivi corrisponde una maggiore pressione sulle strutture sanitarie“, ha concluso.