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Covid, Bassetti: "Ecco quali sono i farmaci disponibili e quando utilizzarli"

matteo bassetti

Matteo Bassetti sui farmaci per il trattamento Covid-19: "Per il 99% è un'infezione che si autolimita. Evitare l'overtreatment".

Il virologo Matteo Bassetti ha parlato dei farmaci per il Covid-19 attualmente disponibili in commercio, della loro efficacia e come utilizzarli.

Matteo Bassetti sui farmaci contro il Covid-19

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha fatto il punto sulle cure oggi disponibili contro il Coronavirus: dai farmaci sintomatici, fino alle pillole anti-Covid, per i soggetti più a rischio.

Ci tiene però a ribadire che questo virus: «[…] per il 99% è un’infezione che si autolimita e quindi fondamentalmente come tale deve essere gestita. Questa è un’infezione virale ed è molto importante evitare soprattutto un “overtreatment”, cioè di trattarla con troppi farmaci».

Il trattamento a domicilio

«Attualmente, per la gestione puramente a domicilio, se è vaccinata e non ha nessun tipo di fattore di rischio per progredire verso una malattia grave, si utilizzano quelli che sono i farmaci sintomatici. […] Un 50enne che non ha nessuna malattia sottostante ed è vaccinato con tre dosi, viene gestito con dei farmaci antinfiammatori. Questo in presenza di pochi sintomi, febbre un po’ di tosse».

Diversa, invece, la situazione in caso di problemi respiratori, ma comunque con un fattore di rischio basso:

«Può essere gestita con del cortisone, se c’è un deficit importante. In presenza di fattori di rischio per tromboembolia polmonare, si può trattare eventualmente con dell’eparina. A questo cocktail può essere aggiunto un antibiotico solo in alcuni casi molto selezionati di pazienti a rischio di avere problematiche batteriche, come persone con la bronchite cronica, magari con l’enfisema, che hanno già avuto numerose polmoniti».

I fattori di rischio e il ricovero

Le persone che invece hanno un alto rischio di progredire verso una forma grave di malattia sviluppata dopo aver contratto il Covid, spiega Bassetti, vengono trattate con i cosiddetti antivirali orali:

«Queste persone a rischio, comunque, possono fare molnupiravir, o Paxlovid, o essere trattate in regime ambulatoriale o Day hospital in ospedale con remdesivir via flebo. Rimane, ma con Omicron è più difficile, e soprattutto con Omicron 2, la possibilità dei monoclonali, che però in genere richiedono di venire un giorno in ospedale, fare la flebo e tornare a casa»

Ricorda però che «bisogna però stare attenti con gli antivirali orali, perché il rischio di avere delle resistenze è molto alto. Se vengono usati troppo o male, il rischio di preselezionare resistenze diventa molto alto».