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Covid, Bassetti: "Isolamento solo per i positivi e non per i contatti, altrimenti si blocca il paese"

Matteo Bassetti

Bassetti propone di cambiare la strategia di gestione della pandemia togliendo l'isolamento per i contatti stretti dei positivi.

L’infettivologo del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti ha esortato a modificare le regole previste per il tracciamento dei contatti dei casi positivi evitando l’isolamento per questi ultimi e prevedendolo solo per i soggetti effettivamente contagiati: altrimenti nel giro di un mese, quando si conteranno 100 mila infezioni al giorno, si avrà il paese bloccato.

Bassetti sull’isolamento

Intervistato dal Corriere della Sera, l’esperto ha affermato che “non possiamo continuare a mettere in atto le stesse misure di un anno fa quando nessuno era vaccinato” perché “rischiamo di farci fregare un’altra volta“. Secondo lui non ha senso chiudere in casa anche i familiari e i contatti stretti dei positivi, se sono in salute, né effettuare così tanti tamponi al giorno: i vaccinati, ha spiegato, dovrebbero farli solo se hanno sintomi.

Facendo il paragone con l’influenza, Bassetti ha evidenziato come chi è malato sta a casa mentre i suoi familiari, se asintomatici, conducono una vita normale. Per lui dovremmo dunque cominciare a ragionare in questi termini senza correre dietro al virus.

Bassetti sull’isolamento: “Nel computo dei ricoveri solo i casi gravi”

Tra gli altri cambiamenti della gestione della pandemia, l’esperto ha proposto che le misure restrittive non andrebbero estese a livello regionale ma limitate a zone più piccole come le province e che nel computo dei ricoveri rientrino solo i soggetti con insufficienza respiratoria e segni radiologici di polmonite, non i casi lievi o chi è in ospedale per altre patologie ma risulta positivo.