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Covid: Crisanti, 'da governo censura mai vista che nasconde impatto decisioni'

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Milano, 10 nov. (Adnkronos Salute) - Il nuovo governo ha una gestione oscurantista su Covid? "E' vero e l'ho spiegato anche io. Non mi è mai accaduto e non riesco veramente a ripescare precedenti di episodi di censura di sanità pubblica. E le conseguenze sono sia di natu...

Milano, 10 nov. (Adnkronos Salute) – Il nuovo governo ha una gestione oscurantista su Covid? "E' vero e l'ho spiegato anche io. Non mi è mai accaduto e non riesco veramente a ripescare precedenti di episodi di censura di sanità pubblica. E le conseguenze sono sia di natura politica che di natura pratica. Quella più importante è di natura politica: per nascondere le conseguenze delle scelte non si permette l'accesso ai dati. Peggio di così non si può. Ed è un qualcosa senza precedenti". A sottolinearlo all'Adnkronos Salute è Andrea Crisanti, microbiologo e senatore Pd, commentando le polemiche che continuano dopo la decisione ministeriale di rendere pubblico solo il bollettino settimanale su Covid, e non più i dati giornalieri.

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, inserisce questa mossa in una strategia più ampia di discontinuità politica che va dal reintegro anticipato dei sanitari non vaccinati al silenzio sulla campagna vaccinale e i richiami, e la domanda che pone è: come farà il Paese ad essere preparato a nuove ondate? "Quello che auspico io, e che mi aspetterei, è che" la nuova compagine governativa e tecnica "si metta a studiare un po' di nozioni di sanità pubblica perché finora hanno dimostrato di esserne a digiuno".

Crisanti nei giorni scorsi, in un suo commento pubblicato sul 'Fatto quotidiano', si era rivolto proprio al ministro Schillaci chiedendogli "cosa c'è di più antiscientifico e ideologico che negare alla comunità scientifica l'accesso ai dati, impedendo" che questa e "il pubblico informato possano giungere a deduzioni indipendenti". Una scelta per il senatore Pd "in totale conflitto con i principi di condivisione delle informazioni e di trasparenza che rappresenta la misura del rispetto che le istituzioni hanno nei confronti dei cittadini e dei contribuenti". E poiché "i dati appartengono – aveva concluso Crisanti – ne reclamiamo il diritto di consultazione".