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Covid: Dg Oms, 'Paesi si impegnino per 40% vaccinati entro 2021, 70% a metà 2022'

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Milano, 29 nov. (Adnkronos Salute) - "Comprendiamo e sosteniamo la responsabilità di ogni governo di proteggere il proprio popolo" da Covid-19. "Ma l'equità vaccinale non è beneficenza; è nell'interesse di ogni Paese. Chiediamo a ogni Stato membro...

Milano, 29 nov. (Adnkronos Salute) – "Comprendiamo e sosteniamo la responsabilità di ogni governo di proteggere il proprio popolo" da Covid-19. "Ma l'equità vaccinale non è beneficenza; è nell'interesse di ogni Paese. Chiediamo a ogni Stato membro di sostenere gli obiettivi di vaccinare il 40% della popolazione di ogni Paese entro la fine di quest'anno e il 70% entro la metà del prossimo anno. Nessun Paese può vaccinarsi da solo per uscire dalla pandemia e più a lungo persiste l'iniquità del vaccino, più opportunità ha questo virus di diffondersi ed evolversi in modi che non possiamo prevedere né prevenire". E' quanto ha chiesto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, aprendo la sessione speciale dell'Assemblea mondiale della sanità (Wha), in programma per tre giorni fino all'1 dicembre.

"Un anno fa, quando abbiamo iniziato a vedere alcuni Paesi concludere accordi bilaterali con i produttori, abbiamo avvertito che i più poveri e vulnerabili sarebbero stati calpestati nella corsa precipitosa e globale per i vaccini. Ed è esattamente quello che è successo. Più dell'80% dei vaccini mondiali è andato a Paesi del G20; i Paesi a basso reddito, la maggior parte dei quali in Africa, hanno ricevuto solo lo 0,6% di tutti i vaccini", dice il Dg Oms. Oggi "103 Paesi non hanno ancora raggiunto l'obiettivo del 40%, e più della metà rischia di mancarlo entro la fine dell'anno, semplicemente perché non possono accedere ai vaccini di cui hanno bisogno".

Tedros ha ricordato il lavoro fatto con la piattaforma Covax per garantire una accesso più equo ai vaccini e la creazione, "per facilitare la produzione locale e l'autosufficienza regionale" di un "un hub di trasferimento tecnologico per i vaccini a mRna" proprio "in Sudafrica", Paese dal quale in questi giorni è partita la segnalazione dell'ultima variante di Sars-CoV-2, Omicron. "In meno di un anno sono stati somministrati quasi 8 miliardi di vaccini in tutto il mondo, per la più grande campagna di vaccinazione della storia".

Ma, ha concluso il Dg Oms, "non possiamo porre fine a questa pandemia se non risolviamo la crisi dei vaccini". Oggi "alcuni paesi stanno iniziando a vaccinare gruppi a rischio molto basso di malattie gravi, o a somministrare richiami ad adulti sani, e in Africa solo 1 operatore sanitario su 4 in Africa è stato vaccinato. La posizione dell'Oms rimane che devono essere vaccinati prima sanitari, anziani e altri gruppi a rischio in tutti i Paesi".

"I vaccini salvano vite – ha concluso – ma non prevengono completamente l'infezione o la trasmissione. E fino a quando non raggiungeremo alti livelli di vaccinazione in ogni Paese, la soppressione della trasmissione rimane essenziale. Non intendiamo lockdown, che sono l'ultima risorsa nelle circostanze più estreme, ma pacchetti 'su misura' di interventi, misure complete che trovino un equilibrio". Quanto ai richiami, conclude Tedros, "con le prove emergenti di una diminuzione dell'immunità vaccinale contro l'infezione, è chiaro che in futuro i paesi avranno bisogno di strategie di richiamo su misura".