> > Covid, divieto di matrimonio in zona gialla: cosa potrebbe cambiare da giugno

Covid, divieto di matrimonio in zona gialla: cosa potrebbe cambiare da giugno

Covid matrimonio zona gialla

Con il nuovo decreto non c'è ancora nessun via libera per i matrimoni, ma potrebbe cambiare qualcosa da giugno?

Con il nuovo decreto si è dato il via a diverse riaperture tra cui, cinema, spettacoli, ma anche sport di contatto e piscina all’aperto nonché l’atteso via libera per i ristoranti sempre all’aperto. Eppure tra molti via libera manca all’appello quello delle feste come matrimoni, comunioni o ancora feste di laurea.

Ci si potrà dunque sposare, ma non saranno consentiti i ricevimenti. Un problema che avrebbe destato una particolare preoccupazione nelle associazioni di categoria a seguito della pubblicazione del decreto in gazzetta ufficiale. Potrebbe cambiare qualcosa nei prossimi mesi? Potrebbero in questo senso allentarsi le misure prima del 31 giugno? Gli operatori del settore almeno per il momento dovranno rimanere in attesa. 

Covid, matrimonio in zona gialla: cosa potrebbe cambiare

Slittano almeno per il momento le cerimonie quali i matrimoni, comunioni e feste di laurea. Questo è quanto è stabilito dal con il nuovo decreto che contiene le nuove disposizioni in tema di riaperture. Ancora nulla di fatto per il comparto delle cerimonie, con gli operatori dello spettacolo che avrebbero espresso non poca preoccupazione circa una mancata risposta per una futura ripartenza anche se in vista delle estate nulla si esclude che possano essere messe in atto delle misure correttive almeno per ciò che riguarda le feste almeno in zona gialla. 

Ad ogni modo l’assenza di una data per la ripartenza del settore ha portato le associazioni di categoria del settore dei matrimoni a mettere in evidenza che l’assenza di questo tipo di eventi porta a “bruciare mesi di lavoro che rappresentano una boccata d’ossigeno per 50mila imprese, per 500mila lavoratori e per decine di migliaia di coppie di sposi costretti all’ennesimo rinvio“. 

Nel frattempo il viceministro all’Economia Laura Castelli durante il suo intervento nella trasmissione “Porta a Porta”, ha fatto presente che le risorse stanziate per i matrimoni non sarebbero sufficienti. Si starebbe in ogni caso lavorando a “dei protocolli che si spera possano essere più fruibili”.