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Covid, è emergenza in Alto Adige: sospesi gli interventi non urgenti

Letto Ospedale

Covid, in Alto Adige è emergenza posti letto in ospedale: gli interventi non urgenti sono stati sospesi, continueranno le operazioni oncologiche.

Anche in Alto Adige, i numeri di contagiati Covid e di terapie intensive sono purtroppo in rialzo. La pressione sugli ospedali è in continuo aumento e sono state bloccati gli interventi considerati non urgenti.

Covid, emergenza in Alto Adige: il blocco degli interventi non urgenti

In Trentino Alto Adige è emergenza posti letto negli opedali. Il numero di pazienti Covid è in continua crescita. Il numero dei ricoveri dovuti al virus impedisce lo svolgimento delle operazioni chirurgiche non urgenti, che erano già state programmate. Non tutte le operazioni saranno però sospese: le operazioni chirurgiche d’urgenza e quelle oncologiche proseguiranno regolarmente.

Covid, emergenza in Alto Adige: la nota dell’Asl

Ad annunciare la decisione è stata l’Asl, che in una nota specifica: I numeri delle infezioni Covid stanno aumentando e con loro, purtroppo, anche quelli delle persone che devono essere ricoverate in ospedale. In alcuni ospedali si stanno creando nuovi reparti dedicati a pazienti Covid. Questo andrà a scapito degli interventi non urgenti già pianificati. Fino ad ora, in alcuni ospedali era possibile curare i pazienti infettati in stanze singole che si trovavano all’interno di altri reparti, sempre seguendo le più severe misure igieniche per il contenimento dei contagi. Ora però, i singoli ospedali, come ad esempio quello di Merano, stanno iniziando ad allestire delle zone separate che fungeranno da reparti Covid”. Una situazione preoccupante che sembra riportarci indietro nel tempo, a quelle brutte giornate che ci accompagnavano durante la prima ondata del 2020.

Covid, emergenza in Alto Adige: il commento di Florian Zerzer

Il direttore generale Florian Zerzer ha così commentato la questione, lanciando un appello: “Bisogna dirlo chiaramente, ogni letto Covid manca altrove, inoltre ci mancano comunque 400 professionisti a causa delle sospensioni. Purtroppo, questo significa che dobbiamo rinviare numerosi interventi chirurgici non urgenti e già programmati.”