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Covid, ecco come comportarsi quando si entra in contatto con una persona positiva

Covid, test positivo

Ecco i differenti piani d'azione per i "contatti stretti" o "a basso rischio" di una persona con Covid. Test e isolamento principalmente per i primi.

Come ci si deve comportare in caso di contatto con una persona che ha il Covid? Il ministero della Salute ha delle linee guida molto precise a riguardo.

Principalmente, il piano d’azione cambia se ci si è sottoposti all’iter vaccinale completo o no. Inoltre, un’altra variante è il livello d’esposizione che si ha avuto con la persona contagiata.

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Covid, come agire se si è un “contatto a basso rischio”

Nel caso del Covid, si può diventare un “contatto a basso rischio“. Ciò avviene quando si ha parlato con una persona affetta per meno di 15 minuti. Un altro caso è quello in cui si è stati nella stessa stanza con un positivo per un tempo molto limitato. 

A un “contatto a basso rischio” non è richiesto di sottoporsi a test o a un periodo isolamento. Questo a patto che il soggetto risulti asintomatico

La situazione, però, cambia se sono passati meno di 14 giorni dal completamento della propria vaccinazione. Oltre a ciò, alcune misure vengono prese se si scopre, con il sequenziamento del virus, che l’individuo positivo ha contratto la variante beta.

Covid, misure per il “contatto stretto”

La situazione cambia quando si è, invece, un contatto stretto di una persona che ha contratto il Covid. Questo significa, ad esempio, che si ha avuto una lunga esposizione alla persona affetta o anche corta ma senza mascherina.

Per un “contatto stretto” è necessario attuare un periodo d’isolamento. Quest’ultimo dovrebbe iniziare appena si viene a conoscenza della positività del test dell’altra persona. Contemporaneamente, si ha la responsabilità di mettere a corrente il medico di base da cui si è seguiti.

Il proprio dottore darà, quindi, eventuali spiegazioni su come parlare con il Dipartimento di prevenzione della ASL o ATS del propria zona. L’ente avrà la responsabilità di far partire la quarantena e la sorveglianza. Inoltre, il proprio medico aiuterà a ottenere la pratica per poter disporre del periodo di malattia.

Passati 7 giorni, un individuo completamente vaccinato effettua un test rapido o molecolare. Se si sta bene e il test ha verificato che non si ha il Covid, la propria quarantena è terminata.

Dal 13 agosto, chi è stato a contatto con un positivo da più di 14 giorni, non è più costretto a stare in isolamento. Non è nemmeno necessario un tampone se si è asintomatici. Lo ha stabilito una circolare del ministero della Salute.

Covid, quando un no-vax è un “contatto stretto”

Se non si ha completato l’intero iter vaccinale, il periodo d’isolamento si allunga fino a 10 giorni. Dopodiché, si deve sempre effettuare un test antigenico o molecolare. Nel caso che quest’ultimo sia negativo e si sia privi di qualsiasi sintomo la quarantena è finita.

Covid, se il contatto è un sanitario?

A tutte queste misure sono esclusi i sanitari completamente vaccinarti da più di 14 giorni. Anche se sono “contatti stretti” non hanno l’obbligo di quarantena.

Tuttavia, per loro ci sarà la “sorveglianza attiva. Quest’ultima consiste nel monitoraggio giornaliero delle loro condizioni di salute da parte di un altro sanitario.

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